Questa volta non è stato Elon Musk a spingere Dogecoin, come avvenuto più volte in passato, ma Vladimir Tenev. Il nome suona nuovo? Si tratta del CEO e co-fondatore di Robinhood, realtà ben nota a chi segue le evoluzioni del mondo Fintech. Lo ha fatto nelle ore in cui la criptovaluta ha visto nuovamente incrementare il proprio valore: +2% circa tra ieri e oggi, dopo un lungo periodo di sostanziale stabilità. Chi desidera investire su questo asset può farlo attraverso gli strumenti offerti da Coinbase. Secondo il suo parere, ha tutto il potenziale per diventare la nuova valuta di Internet.
CEO Robinhood: Dogecoin (DOGE) diventerà universale
Perché la visione legata a DOGE possa arrivare a concretizzarsi, rendendo la crypto uno strumento diffuso a livello universale, utilizzabile da tutti per pagamenti e transazioni, occorrerà però seguire alcuni step. Sono descritti in una conversazione su Twitter che si apre con questo post.
Può davvero DOGE diventare la futura valuta di Internet e delle persone? Quando abbiamo aggiunto la possibilità di inviare e ricevere DOGE su Robinhood, ho pensato a cosa sarebbe servito.
Can #Doge truly be the future currency of the Internet and the people? As we added the ability to send/receive DOGE on Robinhood, I’ve been thinking about what that would take.
— Vlad Tenev (@vladtenev) April 14, 2022
L’attenzione è concentrata anzitutto sulle transaction fee (al momento circa 0,003 dollari), già sufficientemente basse per favorirne l’adozione su larga scala. Importanti margini di miglioramento sono invece stati individuati sul fronte della block size e del block time. E pensare che tutto è nato, ormai quasi una decina di anni fa, come uno scherzo, un meme.
Il tempo e le evoluzioni legate alla moneta virtuale daranno ragione o torto a Tenev. Di certo, si tratta di uno degli asset più vivaci del panorama. Con il trading di Dogecoin su Coinbase è possibile approfittare del trend di crescita della criptovaluta, come detto in apertura sostenuta anche da un certo Elon Musk, colui che rischia ora di allungare le mani sull’intero pacchetto azionario di Twitter.