Lasciato alle spalle il DogeDay, i sostenitori di Dogecoin e coloro che ieri hanno scelto di investire nella criptovaluta sperando di assistere a un ulteriore forte incremento del prezzo, non possono far altro che leccarsi le ferite. Giù: nelle ultime 24 ore si è passati da un picco di 0,42 dollari a un minimo di 0,27 dollari. Nel momento in cui viene scritto e pubblicato questo articolo si registra un leggero rimbalzo a 0,33 dollari.
L’ultima folle settimana di Dogecoin
Il record storico è quello toccato nella giornata di sabato, a 0,45 dollari. Il grafico qui sotto mostra la flessione apprezzata tra ieri e oggi, con la quale si trova ora a dover fare i conti chi ha scelto di acquistare la moneta virtuale.
Il discorso cambia prendendo in considerazione un arco temporale più ampio: l’immagine seguente rappresenta il trend di crescita degli ultimi sette giorni.
Come spesso accade in questi casi, a guadagnare sono coloro che intercettano i primi segnali di un rialzo o che addirittura riescono a prevederlo. Chi invece sale sul carro dei vincitori in corsa, acquistando a un prezzo già elevato, rischia di veder andare in fumo una parte del proprio investimento.
A proposito di Dogecoin, identificato sugli exchange dalla sigla DOGE, un certo Elon Musk (tra le altre cose fervente sostenitore di Bitcoin) l’ha definita di recente la criptovaluta del popolo. Questo ha inevitabilmente contribuito a muovere l’interesse nei suoi confronti.
Nata per gioco nel 2013 da un’idea di due ingegneri IBM e Adobe, la crypto è stata definita senza giri di parole una truffa da Akand Sitra di TRM Labs, società di San Francisco specializzata nelle azioni di contrasto alle frodi finanziarie. Il motivo? Oltre la metà del valore (il 65%) è conservato in soli 98 wallet: nel momento in cui sceglieranno di disinvestire, otterranno un enorme guadagno facendo di conseguenza crollare il prezzo e lasciando gli altri a bocca asciutta.