Da Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) arriva la proposta di mettere al bando l’utilizzo di proxy per la registrazione “anonima” dei nomi di dominio nel caso in cui i siti Web richiedenti siano coinvolti in attività commerciali “attive”, e la reazione della community di rete è stata fin qui parecchio negativa.
La proposta di ICANN è al momento aperta ai commenti provenienti dal pubblico, e dopo la diffusione della notizia i suddetti commenti sono nell’ordine delle migliaia – contro i 20 di media in altri casi del genere – e sono prevalentemente contrari alla messa al bando dei proxy.
ICANN e le società – come Facebook – che supportano la cancellazione dell’anonimato per la registrazione dei domini parlano del tentativo di mettere fine alla “attività malevola” di cyber-criminali, e della necessità di nuove regole in linea con le leggi e le policy di rete globali: solo in questo modo il consumatore potrà informarsi riguardo a coloro a cui si sta affidando.
Chi invece si esprime contro la nuova policy, invece, evidenzia il rischio di discriminazione, l’ eventualità , ad esempio, che per le organizzazioni e i gruppi che fanno uso di campagne di raccolta fondi per autofinanziarsi, di non poter più difendere il proprio diritto alla libertà di espressione al riparo dai pericoli (anche personali) connessi alle loro attività.
La proposta di ICANN ha concluso la fase di consultazione per accogliere i commenti del pubblico: è ora il momento di prenderli in considerazione per un’analisi.
Alfonso Maruccia