“L’it-NIC, per qualsiasi operazione di trasferimento o creazione di domini (…) richiede l’invio di un fax firmato. Si tratta di una procedura decisamente assurda, che richiede moltissimo tempo (tra compilazione, invio, verifica delle firme, eventuali ritorni di fax malcompilati – senza contare il fatto che spesso le linee del NIC sono intasate o rotte). Qualsiasi altro NIC richiede semplicemente la compilazione di un modulo su web o via mail, che richiede pochi minuti (e, tecnicamente, è anche più difficile da contraffare se firmata digitalmente)”.
Così scrive Lorenzo Breda, uno dei molti che in queste ore stanno facendo quadrato attorno ad una proposta di revisione delle procedure di registrazione dei domini.it, che ritengono farraginose e inadeguate alle esigenze di operatori, imprese ed utenti.
La situazione, dicono, è al limite, in ballo non c’è solo l’uso del fax ma anche la difficoltà che molti segnalano di riuscire a presentare richieste di registrazioni conformi agli standard del NIC, con il risultato che spesso vengono rifiutate. A volte il fax del NIC è occupato – scrive Merlinox – il fax poi deve essere analizzato da NIC, verificate le firme… insomma tempo perso continuamente. Essendo il tempo = denaro, anche soldi buttati al vento. Ma è possibile che per registrare un.com, un.net o un.eu ci vogliano veramente pochi minuti e nel giro di qualche ora il sito è online?”
Altri blogger si uniscono al coro degli scontenti, segnalando i casi in cui la burocrazia legata alla registrazione ha fatto perdere loro tempo e opportunità. Qualcuno manifesta la propria delusione: “Ho smesso da tempo di registrare domini con estensione.it. Le procedure del NIC sono alquanto lente ed anacronistiche, ed a meno che non si tratti di necessità legate ad esigenze particolari (es. commerciali o lavorative) non consiglio più l’acquisto di quel tipo di estensione”.
Va detto che sul sito del Registro italiano è da tempo disponibile un modulo pensato per facilitare l’invio della documentazione richiesta per la registrazione di un nuovo dominio (in particolare la cosiddetta LAR , la Lettera di assunzione responsabilità ). Una volta compilata online seguendo le istruzioni, la LAR deve essere trasmessa al Registro con mezzi tradizionali (fax, posta, corriere). Ma anche questo viene contestato: non solo la procedura richiede tempo ma in molti segnalano che seguire passo passo le istruzioni online non si traduce in una garanzia che la LAR sarà accettata e dunque che il dominio.it potrà effettivamente essere registrato.
C’è chi scrive delle difficoltà a far passare i propri fax. Il tutto “mentre sento dire in giro di casi in cui nomi di dominio “fighi” vengono rifiutati un sacco di volte fino a quando “qualcun altro” se li registra…”. Illazioni, rumors privi di sostanza, evidentemente, ma alimentati da quella che alcuni ritengono sia una insufficiente trasparenza da parte del NIC.
A fronte di tutto questo, alcuni blogger hanno radunato gli sforzi lanciando il sito cambia-nic.blogspot.com/ , una iniziativa che si compone di informazione, petizione e bollini con cui si cerca di far conoscere il problema e di stimolare una reazione degli utenti e operatori italiani.
Punto Informatico ha preso contatto con il NIC ma una risposta non è giunta nei tempi utili per questo articolo. Contiamo di poterci tornare sopra al più presto.