L’ex Presidente degli Stati Uniti ha presentato una denuncia contro Facebook, Google e Twitter, e i rispettivi CEO Mark Zuckerberg, Sundar Pichai e Jack Dorsey. Donald Trump sostiene che le tre aziende hanno violato i diritti sanciti dal Primo Emendamento della Costituzione. L’annuncio è stato dato durante una conferenza stampa a Bedminster (New Jersey).
Ban dai social: Trump denuncia tutti
Facebook e Twitter hanno sospeso gli account di Trump per aver pubblicato post che incitavano alla violenza. Ciò avvenuto all’inizio di gennaio, poche ore dopo l’assalto a Capitol Hill. YouTube non ha chiuso il canale di Trump, ma ha bloccato l’upload di nuovi video dal 13 gennaio. All’inizio di giugno, Facebook ha comunicato che l’ex Presidente rimarrà fuori dal social network fino al 7 gennaio 2023.
Trump chiede che il giudice ordini a Facebook, Google e Twitter di ripristinare i suoi account e di dichiarare incostituzionale la Section 230 del Communications Decency Act, una legge che impedisce di ritenere le aziende responsabili dei contenuti pubblicati dagli utenti.
Trump ha dichiarato ai giornalisti presenti che non accetterà nessun accordo, ma potrebbe eventualmente chiedere un risarcimento per danni. L’ex inquilino della Casa Bianca afferma che le tre aziende hanno messo in atto una censura illegale nei suoi confronti.
Diversi esperti legali hanno già detto che il tribunale respingerà le richieste, come accaduto per numerosi casi simili. Tra l’altro, le denunce sono state presentate presso un tribunale della Florida. Come ha evidenziato un reporter della Reuters, nei termini del servizio di Facebook e Twitter è scritto chiaramente che le denunce devono essere presentate presso tribunali della California.