Ancora non sappiamo quale sarà il prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America, ma già sappiamo che sarà un volto noto tra quelli che hanno animato le precedenti infuocate tornate elettorali: sarà molto probabilmente una reiterazione della sfida tra Donald Trump e Joe Biden, due ottuagenari che non sembrano fare sconti a nessuno. In questa fase di primarie e di scelte, Trump sta anche meglio definendo il proprio profilo pubblico e la propria campagna elettorale, portando avanti una promessa che sembra avere un certo qual profumo di retroguardia: se il tycoon sarà Presidente, farà di tutto per fermare i progetti di “Digital Dollar” che la FED sta portando avanti.
Trump, no al Dollaro Digitale
Secondo Forbes, la presa di posizione di Donald Trump in queste ore è una questione culturale prima ancora che economica: un vero e proprio posizionamento elettorale, insomma, che vuole soffiare sul fuoco dei conservatori per dimostrare come per guardare al futuro bisogna anzitutto consolidare le certezze del passato, quelle che la parte democratica spesso mette invece in discussione. Il “dollaro digitale” è qualcosa che ispira psicosi distopiche legate al fatto che il controllo di questa moneta sarebbe fortemente centralizzato nelle regole governative, sfilando il denaro contante dalle tasche dei risparmiatori per metterli al giogo delle Big Tech che regolamenterebbero i flussi di pagamento.
Insomma, mai promessa elettorale poteva essere più efficace nei confronti della destra statunitense: “potrebbero prendere tutti i vostri soldi. Non ve ne accorgereste neppure. Questo è un grosso pericolo per la libertà e io mi batterò per non farlo capitare in America“. Lo stesso Trump che non si è mai detto un grosso supporter delle criptovalute (viste come “scam”) ha tra i propri supporter quell’Elon Musk che sulle criptovalute ha invece costruito una filosofia propria: ora, da ipotetico Presidente USA, dovrà decidere da che parte stare e nel frattempo si schiera dalla parte del Dollaro: si continui con la cartamoneta, perché solo un Dollaro in tasca è un Dollaro realmente di proprietà. Con una sola battuta, insomma, Trump ha stracciato anni di lavoro della Federal Reserve ed al tempo stesso ha rinnegato il lavoro che la Banca Centrale Europea sta portando avanti in parallelo sull’Euro digitale.
Anche su questo la popolazione statunitense dovrà decidere quando nel prossimo autunno andrà alle urne. Chissà se temi che toccano le tasche di tutti potranno smuovere nuovo elettorato, in un Paese dove il voto è tanto importante quanto troppo spesso annichilito da vaste fasce di non-voto tra la popolazione.