Naufraga l’idea di un paese per il P2P libero e a banda larga: il torrent portal The Pirate Bay non è riuscito a fare propria Sealand , la piattaforma al largo delle coste inglesi che si proclama indipendente da tutto e da tutti. Ma una parte del gruppo da cui è partita l’iniziativa su Sealand non ha perso le speranze e, animata da uno spirito ancora più utopistico, si è messa in testa di fondare una nuova Nazione , in cui viga un principio sacrosanto di libertà e di totale gratuità di circolazione delle informazioni . Contenuti digitali inclusi, ovviamente.
Il gruppo per ora si è limitato a fondare un sito web, chiamato molto eloquentemente TheFreeNationFoundation : l’obiettivo finale è però quello di gettare le basi per un paese governato da una sedicente “filosofia della libertà”, in cui le persone “possano vivere realmente”.
A tale scopo, si apprende che per i nuovi “fondatori” e libertari, il fallimento delle trattative per l’acquisto di Sealand sarebbe stato un bene: la piattaforma era piccola, brutta e sporca per poter rappresentare degnamente l’ideale estetico di una nuova nazione libera.
Si è ora quindi alla ricerca di un paradiso terrestre su cui gettare le fondamenta della Free Nation , con qualche preferenza focalizzata su Ile de Caille , isolotto disabitato dalle parti dell’isola di Grenada .
L’idea della nazione libera nel nome del P2P è ancora in uno stato di incubazione, la partecipazione ai forum del progetto è aperta a tutti e già si cominciano a intravedere le prime formulazioni basilari del nuovo vivere : “democrazia assoluta” (?) e informazioni che circolino senza vincoli, prive di restrizioni e senza alcuna major che possa permettersi il lusso di arrogarsi qualche diritto a riguardo. Sogni? Già, qualcuno però osserva : un paese che garantisce “libera informazione” esiste già . È quella Romania che ha avuto l’ardire di fare apologia della pirateria informatica per bocca del proprio presidente Traian Basescu dinanzi a Bill Gates, fondatore e presidente di Microsoft.
Alfonso Maruccia