Cambridge (USA) – “Un sofisticato attacco su grande scala”. Così Akamai , uno dei più grossi fornitori al mondo di servizi di hosting, ha descritto l’attacco di denial of service che lo scorso lunedì ha colpito i suoi server DNS (Domain Name Service). Un attacco che si è protratto per oltre due ore e che ha reso diversi siti, tra cui quelli di Microsoft, Google e Yahoo, divenuti molto lenti o a tratti persino irraggiungibili.
L’ingente quantità di traffico generata dall’aggressione ha infatti rallentato il servizio DNS di Akamai, rendendolo incapace di rispondere a tutte le richieste.
A differenza delle stime inizialmente riportate da Keynote Systems , una società che analizza le prestazioni dei server Web, Akamai sostiene che l’attacco ha avuto un impatto ridotto sui suoi clienti: di questi, il cui numero complessivo supera i 1.100, solo il 2% avrebbe avvertito problemi “percepibili”.
“Il problema è stato rapidamente rilevato dai sistemi automatici di monitoraggio e il nostro personale ha mitigato gli effetti dell’attacco lavorando a stretto contatto con i clienti e cooperando con diversi partner di rete in tutto il mondo per bloccare la fonte dell’attacco”, ha scritto Akamai in un comunicato.
A mitigare le conseguenza del DoS è intervenuto anche il modello di funzionamento del sistema DNS pubblico, che prevede diversi meccanismi per garantire il servizio anche quando un server DNS privato è down.
Akamai ha fatto sapere che sta collaborando con le autorità per individuare l’origine dell’attacco.