Il Loyola Medical Center di Chicago ha avuto un’idea: piazzare degli speciali codici a barre sui tamponi chirurgici, per accertarsi che non siano dimenticati nel corpo del paziente prima della conclusione di un intervento.
Potrà sembrare strano, ma studi di settore evidenziano che, solo negli States, 1500 persone ogni anno si ritrovano con oggetti chirurgici “dimenticati” all’interno del corpo dopo aver subito un intervento.
Non solo, i tamponi possono provocare dolori, infezioni, ostruzioni e – in casi estremi – anche la morte. Come se non bastasse richiedono, tra l’altro, un intervento addizionale per la rimozione. “In presenza di una significativa emorragia, se un tampone è stato lasciato all’interno del corpo di un paziente, può apparire indistinguibile dal tessuto che lo circonda”, dice il Dr. Steven DeJong.
Così il team ha concepito uno speciale codice a barre, corpo unico con gli strumenti di lavoro, che viene controllato da un altrettanto speciale lettore e memorizzato, prima dell’inizio dell’intervento. Quando l’operazione ha inizio, il numero identificativo del paziente e il numero di badge del team vengono anch’essi memorizzati e associati. Il codice a barre, in fase di produzione, diventa corpo unico con strumenti e accessori chirurgici grazie a una particolare tecnica a caldo che ne scongiura la separazione, secondo quanto riferisce il team.
Lo scorso anno fu ideato, fra gli altri, un sistema più complesso – anche se per alcuni aspetti potrebbe sembrare più affidabile – basato sull’ adozione di chip RFID . Ma il team del Loyola si dice convinto che questa tecnica sia la più semplice ed efficace. Non resta che sperare, in ogni caso, che non ce ne sia mai bisogno…
Marco Valerio Principato