Il Senato si è espresso sul cerotto che Parigi vorrebbe applicare alla dottrina Sarkozy , amichevolmente denominato Hadopi 2: con 189 voti a favore e 142 voti contrari ha avallato il testo che dovrebbe integrare la Loi Création et Internet rispetto alle mutilazioni imposte dal Consiglio Costituzionale.
Il testo che il Senato ha approvato non si discosta da quello scodellato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri francese: al nucleo della legge originaria fatta di identificazioni, avvertimenti e disconnessioni mediate dai provider, è affiancato il ruolo dell’autorità giudiziaria. In luogo dell’autorità indipendente HADOPI che si sarebbe voluta istituire con la legge che si è infranta contro la Costituzione francese, ci saranno i giudici, responsabili di valutare la posizione dei netizen colti a violare il diritto d’autore e di infliggere punizioni proporzionate alla gravità dell’illecito. Resta il rischio di una multa pari a 300mila euro e dei tre anni di carcere per i reato più gravi, resta l’obbligo per l’abbonato di vigilare sulla propria connessione .
Il sottoscrittore di un abbonamento che non approntasse le invasive misure di sorveglianza e antiviolazione per impedire a terzi di abusare della connettività rischia di essere punito per la propria negligenza con una multa di 1500 euro e con l’eventuale pena complementare della disconnessione coatta continuando a pagare per l’abbonamento con il proprio provider. In questo frangente si dispiegherebbe il valore pedagogico della legge: il sottoscrittore dell’abbonamento è invitato al controllo sociale sotto la minaccia delle sanzioni, si carica della responsabilità di vigilare sulla propria connessione perché la responsabilità di eventuali violazioni verrebbe in ogni caso caricata sulle sue spalle.
Il testo approvato dal Senato è stato modificato da un solo emendamento: nella prima versione della proposta si prevedeva che la situazione del cittadino della rete accusato di violazione venisse esaminata dall’autorità giudiziaria con una procedura abbreviata che non prevedesse la sua presenza fisica. L’aggiustamento approvato al testo di Hadopi 2 stabilisce invece che l’abbonato possa essere convocato in tribunale, che possa chiedere di confrontarsi con il giudice assistito da un legale.
Ciò non sarebbe però sufficiente ad offrire al cittadino le garanzie necessarie: la possibilità di fare ricorso, denuncia la Quadrature du Net , si tradurrebbe semplicemente in un ulteriore congestione dei tribunali, che “avrebbero di meglio da fare che applicare una legge inefficace, volta a proteggere dei modelli di business profondamente inadeguati alle attuali pratiche culturali”. L’esame in Assemblea Nazionale è prevista per il 21 di luglio.
Gaia Bottà