Manca ancora il vaglio della Commissione Mista Paritaria che dovrà suggellare il testo definitivo della proposta di legge, manca ancora il parere del Consiglio Costituzionale, che verrà sollecitato dai deputati socialisti che si sono schierati contro la dottrina Sarkozy. L’Assemblea Nazionale ha ribadito la propria approvazione nei confronti della dottrina Sarkozy , ma le ghigliottine antipirateria francesi non sono ancora legge. E fervono le mobilitazioni di coloro che vorrebbero convincere le istituzioni a ripensare la scala di valori a cui le leggi dello stato dovrebbero assicurare la tutela.
285 voti a favore, 225 voti contrari: così si è espressa la camera bassa di Parigi riguardo al testo della Loi Création et Internet valutato alla fine del mese di luglio e pensato per rappezzare gli squarci aperti dal primo parere espresso da Consiglio Costituzionale nei mesi scorsi. Restano le indagini condotte dall’industria dei contenuti, restano gli avvertimenti agli utenti individuati, diramati a mezzo posta elettronica e missive analogiche, restano le multe e l’obbligo per gli intestatari dell’abbonamento di vigilare sulla propria connessione e su coloro che la utilizzano. Restano altresì le disconnessioni: così come previsto dal Consiglio Costituzionale, non potranno essere fatte calare sui cittadini della rete da un’autorità indipendente come l’ Haute Autorité pour la Diffusion des Oeuvres et la Protection des Droits sur Internet (HADOPI), ma dovranno essere sancite dalla sola autorità giudiziaria dopo un processo.
L’approvazione del testo da parte dell’Assemblea Nazionale è tornato a mobilitare il fronte di coloro che rivendicano per i cittadini il diritto a godere della libertà di informarsi e di informare con la mediazione della rete. La Quadrature du Net , da sempre in prima linea contro la dottrina Sarkozy, ha sottolineato come il voto favorevole della camera bassa rappresenti “un inquietante passo avanti verso il controllo dell’informazione che circola in rete da parte degli attori politici e del mercato”, i deputati socialisti promettono di ricorrere per una seconda volta al Consiglio Costituzionale, i consumatori di UFC-Que Choisir prevedono che il testo tornerà a scontrarsi contro la Costituzione.
Ma il dibattito non si esaurisce in Francia: a mobilitarsi contro le disconnessioni sono artisti e cittadini del Regno Unito, dove il governo medita di reintrodurre le ghigliottine per legge. Il fronte anti-disconnessioni è altresì di respiro europeo: presto tornerà ad avviarsi presso le istituzioni UE il dibattito sul Pacchetto Telecom , arenatosi proprio sulle ghigliottine, e la voce dei cittadini della rete non accenna a sopirsi.
Gaia Bottà