Alien Assault, nel suo piccolo, è un vero e proprio fenomeno: nato come progetto a tempo perso di un manipolo di baldi giovani alle prese con le delizie di codice e grafica, si è mano a mano sviluppato fino a diventare un titolo di qualità, degno concorrente di tante produzioni a pagamento.
Se l’ambientazione spaziale è ben sottolineata dal titolo, non è così lampante la tipologia di gioco in questione: si tratta, a tutti gli effetti, di uno strategico a turni (o quasi, come vedremo), sulla falsariga della mitica serie X-Com. Quindi devi controllare la tua squadra di marine spaziali, ampiamente personalizzabile, ed esplorare i tanti livelli a disposizione, con lo scopo di arrivare alla fine salvando la pellaccia.
Detta così sembra un’impresa semplice, ma la verità è che gli spostamenti vanno pianificati con cura, tenendo conto della morfologia dell’ambiente e della presenza, presunta o accertata, di simpatici alieni pronti a banchettare con gli ospiti umani. Particolarità di Alien Assault è il sistema di movimento, che come anticipato è “quasi a turni”: vale a dire che muovi le unità una alla volta, ma hai un determinato tempo entro cui eseguire le tue mosse. Scaduto questo, il turno finisce e il controllo passa all’intelligenza artificiale. E quindi agli alieni.
A tal proposito, c’è da dire che i mostriciattoli ragionano in modo molto, pure troppo, intelligente: di rado si lanciano in attacchi frontali e suicidi, prediligendo tattiche più raffinate quali l’accerchiamento, e sfruttando preziose zone d’ombre pronte a mascherarli fino al momento dell’attacco.
In Alien Assault non fatichi a trovare, insomma, tutti i crismi del gioco strategico di qualità, incluso un comparto tecnico di grande spessore. La grafica è dall’alto e 2D, ma questo ha il pregio della chiarezza (reclamata dai veri strateghi) e non mancano alcuni tocchi di classe, come il sistema d’illuminazione in tempo reale. Il sonoro, dal canto suo, vanta degli effetti audio eccellenti: dedica al gioco le ore notturne e poi fammi sapere se non riescono a farti saltellare dalla sedia!
L’unica nota stonata di questa interessante produzione è relativa al controllo: si fa tutto col mouse, e questo è un bene, ma il sistema a icone, che consentono di direzionare le unità, non è sempre preciso e non offre tutte le alternative possibili. Quisquilie, comunque: è un gioco(ne) da provare e riprovare, anche per via del continuo supporto da parte degli sviluppatori, ben lieti di aggiungere nuovi miglioramenti e livelli.