Cifrare i dati è una necessità, in tempi in cui sempre più computer sono disponibili a più persone contemporaneamente. Uno degli algoritmi di codifica più diffusi si chiama BlowFish, open source come Bfacs, ma per usare quest’ultimo non bisogna essere esperti o smanettoni: in punta di clic offre una “protezione” per singoli file e cartelle.
Gli algoritmi disponibili sono molti (Blowfish, Twofish, AES, Rc4, Triple-Des, etc etc) e selezionabili dall’utente volta per volta, così come è possibile comprimere in formato Zip, BZip2 o LZSS i file cifrati.
Grazie ad una “pulizia a fondo” i dati originali possono essere sovrascritti e resi irrecuperabili, invece di rimanere sul disco fisso alla portata di qualsiasi sistema semplice o complesso di recupero dei file cancellati. La pulizia dello spazio può anch’essa essere configurata da semplice (con un solo passaggio di straccio) a Dod (tre passaggi) fino a 35 colpi di scopettone, acido muriatico, amuchina, aspirapolvere e fiamma ossidrica.
Il programma ha una sua piccola e semplice interfaccia (inglese e tedesco only) ma può anche infilarsi nel menu contestuale di Windows ed essere sempre disponibile in qualsiasi cartella di sistema.
Visto che BFacs viene distribuito anche in file Zip che non ha bisogno di installazione, per effettuare questa modifica occorre andare nelle Options – Miscellaneus e selezionare il RegistrySetup associando File e “attivando” il menu contestuale di crittografia di BFacs.
I più smaliziati apprezzeranno la possibilità di creare dei “Jobs” con le operazioni di codifica e decodifica più frequentemente ripetute.