Nel 1989 nasce Blockout, un interessante gioco derivato dal principio del Tetris, ma con una prospettiva completamente diversa. La differenza lampante era la tridimensionalità (gli schemi erano variabili in altezza, larghezza e profondità), una dote che regalava a Blockout un livello di complessità maggiore, dovuta anche ai pezzi sviluppati anch’essi in tre dimensioni, molto più difficili da assemblare rispetto ai tetramini (i mattoncini bidimensionali del Tetris).
BlockAway è un porting molto riuscito di questo storico gioco, che però risulta essere un po’ troppo sacrificato su alcuni display troppo piccoli.
Il gameplay è molto buono, i comandi sono assimilabili con un paio di partitine ed il livello di personalizzazione è ciò che stupisce di più, soprattutto considerando che siamo di fronte ad un gioco gratuito.
Sono disponibili tre diversi set di blocchi, da quelli piatti a quelli quasi impossibili da incastrare perfettamente. Inoltre è possibile impostare la dimensione dello schema oppure utilizzare 3 modalità di gioco predefinite. È disponibile anche una modalità definita “Round Game” dove, per passare al livello successivo, è necessario “distruggere” alcuni blocchi evidenziati.
Da impostare a proprio piacimento anche varie opzioni riguardanti il livello di zoom, il tipo di cam da usare e altre “piccolezze” estetiche. Un ottimo gioco che punta a richiamare l’attenzione dei più nostalgici, ma non solo.