Nella giungla degli antivirus per Windows, più o meno validi, possiamo provare ClamWin, “gemello” del buon vecchio Clam Antivirus. Dopo aver scaricato l’installer dal sito madre, l’installazione procede senza intoppi. Molto leggero una volta lanciato, il software scarica le ultime definizioni antivirus al primo avvio. Non impiega molte risorse RAM, e si integra perfettamente con la maggior parte dei browser utilizzati.
Nonostante la scarna interfaccia, ClamWin esegue egregiamente il suo compito, e se ne sta buono buono nella systray di Windows in attesa di rilevare minacce sospette. Molto nutrita la sezione Preferenze , che permette di configurare fin nei minimi particolari il comportamento del programma.
Dal tab General potremo stabilire quale comportamento adottare in caso di minaccia rilevata. Da Filters potremo includere o escludere talune estensioni di file dal controllo antivirus, mentre l’abilitazione degli aggiornamenti potrà avvenire dalla tab Internet Updates , stabilendone la frequenza tramite il menu a tendina Update Frequency .
Interessante la scheda Scheduled Scans che, come si evince dal nome, consente di pianificare delle scansioni accurate e anche mirate, sia per quanto riguarda giorni e orario delle scansioni che per ciò che concerne le aree da scansionare. Peccato si possa scegliere soltanto una directory da scansionare.
Per chi ha l’abitudine di lasciare il PC accesso, o per coloro che gestiscono macchine remote, può tornare utile l’email alert di ClamWin, configurabile dall’omonima scheda. Dopo aver indicato il destinatario del messaggio di posta, oltre ai parametri per la connessione al server di posta in uscita da utilizzare per l’invio della mail, un clic su OK assicurerà la ricezione di una email ogniqualvolta il programma individui una minaccia.
Ancora altre sono le caratteristiche interessanti di ClamWin, come lo scan delle email in entrata e in uscita, e l’integrazione con il pacchetto Outlook di Microsoft. In definitiva, è un buon prodotto se non si vogliono acquistare costosi software magari anche “closed source”, tenendo ben presente che forse nessun antivirus è in grado di rilevare tutte le minacce che provengono dal web e che, come recita una triste ma ben conosciuta frase, l’unico computer veramente al sicuro è quello che non è connesso in Rete.