Disk Drill è uno di quei programmi che nasce per esorcizzare la grande paura dell’utente di PC: cancellare inavvertitamente file importanti. Nel momento in cui ci si accorge di aver buttato importanti documenti di lavoro o fotografie di momenti irripetibili e quella che sarebbe un’opportuna strategia di backup non esiste nella propria vita, Disk Drill è un software gratuito, leggero che può risollevare la situazione.
Dopo aver dimostrato il suo valore per i sistemi Mac – ambiente per cui nasce – il suo porting su Windows sperimentato per questa recensione si dimostra all’altezza delle aspettative.
Una volta installato, l’interfaccia che ci accoglie alla sua apertura elenca i dischi presenti nel sistema e le partizioni che li compongono.
L’immagine precedente mostra come nel sistema che abbiamo usato per prova vi siano due dischi: uno principale da 500 GB, l’hard disk del sistema, ed una chiavetta USB da 4GB. Questa figura ci offre anche lo spunto per sottolineare che una bella caratteristica di Disk Drill è che lavora su ogni tipo di supporto fisico e tutti i principali file system disponibili. Una volta selezionata la partizione su cui si vuole attuare il recupero, si preme il pulsante Recover , posto all’immediata destra della riga corrispondente e il procedimento ha inizio.
La barra striata in alto evidenzia che il procedimento è in corso e più in basso iniziano ad apparire i contenuti che la scansione rileva – ma ancora non recupera – mentre la colonna a sinistra mostra come il software suddivida sin da subito per categorie i file individuati cosicché si possa più rapidamente valutarne gli esiti. È possibile attuare diversi tipi di scansione: il Quick Scan , più rapido, consigliato per il recupero di file da poco cancellati soprattutto su file system FAT, NTFS e HFS; il Deep Scan , la modalità più completa da attuare per i lavori più complessi.
Al termine della scansione si potrà selezionare cosa si vuole realmente recuperare attivando le checkbox presenti a sinistra dei nomi di file e cartelle.
I controlli utente in alto permetteranno di selezionare il percorso destinazione del recupero e di attivare realmente la procedura cliccando sul nuovo tasto Recover apparso.
Un aspetto molto interessante di Disk Drill è la Recovery Vault che permette di tenere sotto controllo con un meccanismo ideato dal produttore più file o cartelle, così da facilitare il recupero di contenuti ed un maggior numero di metadati senza effettuare un Deep Scan . Per attivarla è sufficiente selezionare la voce Protect nell’interfaccia iniziale e la finestra di dialogo che si aprirà permetterà di selezionare le cartelle da monitorare specificando eventuali file da escludere. Alla selezione del valore ON nel controllo in alto a destra il Recovery Vault si metterà definitivamente al lavoro.
I risultati delle prove fatte sono piuttosto soddisfacenti anche se, come si sa, si tratta di una categoria di software che svolgono un ruolo molto complesso in cui l’esito può essere più o meno positivo soprattutto perché alcuni formati di file devono essere recuperati alla perfezione al fine di poter essere effettivamente fruibili. Comunque conoscere un programma del genere permette di poter attuare una reazione rapida a inconvenienti che possono capitare evitando frenetiche ricerche all’ultimo secondo. Non bisogna comunque dimenticare che una buona strategia di backup rapportata ai propri ritmi di produzione e modifica di file e alle relative quantità andrebbe sempre presa in considerazione per non lasciare nulla al caso.