Per chi non gradisce il file manager del suo sistema operativo esiste una valida alternativa open source: Double Commander , disponibile praticamente per tutti i sistemi operativi: Windows, Linux, Mac OS X e pure FreeBSD. Il programma dispone di una interfaccia simile a quella del famoso Total Commander (a sua volta mutuata dall’antico Norton Commander/Midnight Commander). Tra i suoi punti di forza: la velocità, le molte opzioni disponibili, la possibilità di personalizzazione dell’interfaccia, la disponibilità di un client FTP e molto altro. Ma andiamo per gradi e iniziamo a installare il programma.
L’installazione, come è prevedibile, termina in un paio di clic senza minimamente proporre toolbar, modifiche ai motori di ricerca del browser o altre inutili amenità. Una volta installato avviamolo tramite l’icona presente sul desktop o nel menù avvio, per iniziare a prendere confidenza con la sua interfaccia e le con le sue funzionalità.
Di default il programma propone, al suo avvio, le directory radice dei dischi installati nel sistema, disposte nelle due schede della finestra principale. Per spostarsi negli hard disk (e nelle altre periferiche di massa) installati è possibile utilizzare i pulsanti presenti subito sopra ogni singola scheda, oppure utilizzare le combinazioni tasti ALT+F1 per la scheda sinistra e ALT+F2 per la scheda destra. Durante il cambio di unità verrà visualizzato, per ognuna di esse, lo spazio disponibile.
Volendo, è possibile impostare delle cartelle preferite per velocizzare lo spostamento nei dischi. Una volta raggiunta la cartella che vorremo mettere nei “bookmarks”, sarà sufficiente premere CTRL+D e successivamente il tasto RETURN. Nel piccolo menù apparso alla pressione del tasto che “bookmarka” le directory, è possibile selezionare Configura per modificare in maniera più approfondita il “preferito” appena creato. Da questa stessa schermata è possibile anche aggiungere manualmente un nuovo bookmark, oppure modificarne uno esistente.
Double Commander dispone di un minimale ma efficace client FTP, da utilizzare per il trasferimento dei file utilizzando il File Transfer Protocol. Dalla barra dei menù selezioniamo Comandi/Apri lista VFS . Nella scheda in cui ci si trovava compariranno due voci: FTP e Rete ; la seconda, ovviamente, consentirà di esplorare le risorse di rete, se disponibili. Selezioniamo la prima e, subito dopo, facciamo doppio clic su Add connection . Nella finestra comparsa si dovranno inserire i dati per l’accesso al server FTP: nome identificativo della connessione, indirizzo del server più l’eventuale porta in ascolto, username e password (è possibile anche effettuare l’accesso come utente anonimo, inserendo il proprio indirizzo email come password), e la cartella cui accedere di default (non sempre necessaria) una volta connessi al server. Un clic su OK memorizzerà la connessione, che troveremo in seguito, sempre accedendo alla Lista VFS .
Tra i numerosi strumenti implementati in Double Commander ci piace molto il suo Trova file , raggiungibile premendo i tasti ALT+F7 , oppure selezionando Comandi/Ricerca dalla barra dei menù. È possibile selezionare la directory in cui cercare i file, escludere quelle che non servono, utilizzare espressioni regolari per una ricerca “professionale” e – funzionalità che molti non offrono – cercare del testo all’interno di uno o più file ed effettuare istantaneamente una sostituzione al volo.
Altro utile strumento è quello che permette la estrazione/creazione dei file compressi, che supporta ben sette tipi di formati di compressione, dallo Zip a quelli open source. Dopo aver selezionato il file o i file che intendiamo comprimere, per esempio, sarà sufficiente premere i tasti ALT+F5 . Il programma aprirà una schermata nella quale scegliere il formato compresso da utilizzare, e dopo il nostro OK creerà il file nel percorso indicato nella scheda opposta. Utilizzando Double Commander, quindi, non avremo bisogno di installare (almeno su Windows, che di default propone soltanto un misero creatore di Zip) nessun software per la gestione dei formati compressi.
Le opzioni di Double Commander sono davvero tantissime, e in questa sede è impossibile elencarle tutte. Vi invitiamo a provarlo, considerando anche che è un prodotto il cui codice sorgente è liberamente analizzabile da chiunque abbia la competenza per farlo. Forse soffre di qualche pecca di gioventù ma, considerando che si tratta di una versione beta, e che l’ultima versione è stata rilasciata circa un mese fa, abbiamo tutti i motivi di credere che i miglioramenti non tarderanno a palesarsi.