Gestire, mescolare, scoprire e ravanare nella propria collezione musicale digitale. Questo è Flookey, che si propone di farlo a modo suo, con la sua intelligenza artificiale, con il suo metodo di ricerca evoluto, capace di individuare brani “simili” e di mettersi a disposizione attraverso una simpatica interfaccia, che assomiglia molto a Windows Media Player versione Ape Maia.
Dietro le quinte c’è un algoritmo di ricerca in grado di scovare canzoni “simili” basandosi su un “ascolto” e su una rete di relazioni interne che il programma crea tra i brani, basandosi su dati tradizionali (metadata, id3, etc) ma anche su una analisi musicale del brano, cosa che richiede talvolta un tempo non indifferente, nel caso di grandi cataloghi da “ascoltare”.
Quelli di Flookey consigliano di lasciare il computer tutta la notte a flookare : un catalogo di diecimila brani, ad esempio, richiede più di tre ore di flookamento, dicono, anche se in tre ore durante le prove (pc vecchiotto!) il programmotto ha catalogato solo 2800 brani. In questo periodo, Flookey rileva tutte le tracce audio automaticamente, nelle cartelle indicate, e procede con l’analisi e la creazione di una “rete musicale” interna, di una “rete di relazione” tra i brani. Inoltre, durante l’ascolto, ogni brano può essere contrassegnato come “buona o cattiva scelta” con un clic.
Il risultato di tutto questo lavoro si traduce in qualcosa di molto divertente e comodamente utilizzabile: un mega super jukebox in grado di accostare i brani tra loro sia in semplici playlist manuali, che in accostamenti automatici ed “intelligenti”.
Parola d’ordine “Boost”! Se si clicca sul bottoncione omonimo durante l’ascolto di una canzone… la lista di brani suggeriti si anima mescolandoli, portando in cima casualmente i brani più simili da suonare successivamente, senza interrompere l’esecuzione.
Va detto, comunque, che qualsiasi brano ascoltato manda “indizi” al programma, per rintracciare i suoi simili, brani che vengono mescolati e preparati automaticamente nella parte inferiore dell’interfaccia e classificati come “Suggestions from My Collection”.
Nella “Play Queue” appare il brano suonato, e si possono inserire manualmente delle canzoni da mettere in lista. In caso contrario Fllokey continua a far Boost e a flookare i brani, uno dopo l’altro, no stop. È carino anche da vedere, quando mescola!
È anche possibile cercare parole chiave, metter segnalibri, “inibire canzoni” (ovvero contrassegnarle con Inhibit dal menu contestuale, e per un po’ non verranno più suonate), o bloccarle completamente utilizzando l’opzione Block, per evitare che nei minestroni sonori ed accostamenti vari esca fuori per errore qualche brano odiato, o non consono alla platea casalinga.
Flookey comunque, per evitare ripetizioni, contrassegna automaticamente i brani ascoltati come “inhibit”, escludendoli dalla scaletta musicale per un periodo di tempo personalizzabile (il valore di default è un giorno).
Blocchi ed inibizioni di brani sono in punta di clic e si possono rimuovere allo stesso modo velocemente; il programma ricorda anche tutto quel che viene suonato e non suonato aggiungendo quest’altro parametro (completamente personale!) agli altri elementi che l’intelligenza artificiale considera quando mescola, trova e sceglie.
Se con motori e catalogatori tradizionali la ricerca significava semplicemente “trovare un brano o un artista”, con Flookey diventa invece possibile trovare un brano, e poi tutto quel che è nello stesso stile, sound, genere… che ci sta bene insieme, insomma!
Ma il sistema funziona? Durante le prove quello che salta all’occhio è che il programma accontenta chi ama ascoltare musica casuale, ma è stanco di sistemi casuali poco intelligenti. Flookey trova altra discomusic, durante l’ascolto di discomusic, scova altro jazz, mentre si ascolta qualcosa di simile, ed il più delle volte riesce a trovare brani dimenticati nei sottoscala delle sottocartelle che meritano ancora un ascolto, e che si abbinano piacevolmente al brano precedente e successivo.
Gli accostamenti possono piacere o meno, ma in fondo è come avere un DJ virtuale che sceglie la musica, e non tutti i DJ accontentano tutti, e sempre.
Le liste generate possono essere esportate sotto forma di playlist M3U, ed inoltre il programma può importare librerie create su iTunes. L’opzione “copy selected media to folder” sembra invece fatta apposta per copiare velocemente tutti i brani selezionati (una lista insomma) in una cartella a scelta, su disco esterno o chiavette USB o lettori multimediali portatili, ad esempio.
Il programma è comunque ancora giovane e mancano opzioni per renderlo veramente flessibile e versatile: per l’ascolto è disponibile solo il lettore interno o iTunes (non si interfaccia con altri player!), non c’è possibilità di cambiare l’aspetto del player nè di personalizzare in nessun modo l’interfaccia, mancano le localizzazioni (solo in inglese per ora), le visualizzazioni, le opzioni per l’audio, l’equalizzatore etc etc… e poi (si lamenta un mio amico) non fa vedere le copertine della musica che sta suonando. Oh!
Inoltre, nonostante si “allacci” con iTunes, non è in grado di suonare file AAC protetti da DRM.
Una grande intelligenza artificiale, insomma, ma un corpo che necessita ancora un po’ di muscoli ed esperienza. Rimane un grande e semplice mescolamusica semi-automatico e intelligente, in una parola “Flookey”.
Inutile domandarsi cosa significa, la risposta degli autori è “non vi diciamo cosa è Flookey, ma solo cosa fa”.
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