Giocare è una cosa seria. E non si parla solo di far vedere al vicino pacioccoso, o al presuntuoso figlio del collega, che siamo i migliori a Battlefield Heroes. Si parla anche di vincere nei tornei che contano, portandosi magari a casa succulenti premi. Qualunque sia il motivo che ci vuole protagonisti del nostro videogioco preferito, GameBoost è il software che fa per noi.
Si tratta, infatti, di un “acceleratore” delle prestazioni del sistema, intese sia come ottimizzazione delle risorse, sia come miglioramento della connessione a Internet (si sa, il gioco online ha sempre il suo porco fascino). Installarlo è questione di un doppio clic e, in men che non si dica, il programma provvede a rilevare le caratteristiche del nostro computer. Non sempre, però, c’azzecca, tanto che vale la pena dare un’occhiata alla finestra principale, assicurandosi che sistema operativo e modem siano quelli giusti. E provvedendo, nel caso, alla correzione.
A questo punto, l’attenzione si focalizza sul simpatico cursore orizzontale che troviamo sul fondo della finestra. Riporta la scritta Speed Setting, predefinita su Fast, e dunque la tentazione è di spostarlo dalla parte opposta, su Fastest. Nessuno ci vieta di farlo, ovviamente, ma c’è da dire che più il livello di ottimizzazione è spinto e maggiori sono le probabilità di incorrere in qualche antipatico errore software. Insomma, le ottimizzazioni estreme offrono i risultati migliori, ma ci chiedono di correre qualche rischio.
Stop, tutto finito? Sì, una volta tanto non c’è il colpo di scena. O, forse, la sorpresa sta proprio nella semplicità di questo software che ci chiede di agire solo sull’agognato cursore. Non è possibile farlo nella versione gratuita, valida per 30 giorni, che consente di applicare “solo” un’ottimizzazione di tipo Fast. Poco male, così dobbiamo faticare ancora meno: basta un clic su Go e la procedura, automatica, ha inizio. Il software, a questo punto, macina dati su dati, e parametri su parametri, fino a raggiungere un buon livello di ottimizzazione.
Niente overclock software, sia chiaro: va ad agire su memoria, file ridondanti, cache e via dicendo. Tanto che, alla fine, richiede un riavvio del sistema per completare la procedura. Se, dopo di questo, qualcosa non va, non ci resta che riavviare il programma e cliccare sul pulsante Restore, che consente di ripristinare le condizioni di partenza. Se invece tutto funziona, proviamo pure i nostri titoli preferiti: l’aumento di prestazioni è tangibile, specie sui PC più obsoleti. Quindi una prova en passant , questo GameBoost, la merita di sicuro.