Gparted è un pacchetto dedicato alla creazione, rimozione, ridimensionamento , spostamento, controllo e copia di partizioni mantenendo integri i filesystem in esse contenuti. Gratuito, opensource (GPL).
Gparted è un “partition editor”, controparte Gnome del già recensito QTParted , basato sulla libreria del pacchetto Gnu Parted e svariati altri tool per la gestione dei vari filesystem; Gparted è disponibile in versione installabile, LiveUSB e LiveCD.
La versione alla quale si fa qui riferimento è la LiveCD , che può essere tranquillamente vista come una alternativa più che valida ad altri prodotti talvolta più famosi. Armeggiare con le partizioni è una operazione abbastanza delicata e sconsigliata ad utenti inseperti. Ad ogni modo queste operazioni non si svolgono certamente tanto spesso e quindi le alternative commerciali potrebbero avere un costo che allontana l’utente occasionale.
Difficile da usare? Chiunque abbia familiarità con altri programmi del genere non lo troverà tanto differente: una volta inserito il liveCD all’avvio del PC, se non si è sfortunatissimi con l’hardware o la scheda grafica, il sistema viene velocemente riconosciuto e dopo due o tre risposte riguardanti layout di tastiera e modalità grafica (suggerito: lingua inglese, tastiera qwerty/it.map, 24 linee, 1024×768) si approda al desktop e all’applicazione che esegue una veloce scansione alla ricerca degli hard disk sui quali lavorare.
In alto a destra si trova un selettore di unità fisiche (nel caso ce ne siano più d’una) e sotto una o più barre indicanti lo stato delle partizioni. Con semplici comandi “in punta di click” (tasto destro) è possibile effettuare ridimensionamenti (resize), formattazioni in vari filesystem (tabella di riferimento QUI ), cancellazioni, spostamenti e copie, quindi anche mirroring di una partizione su un’altra. Clonazione , imaging: tutto a portata di Gparted.
Attenzione però all’eventuale comparsa del segnale di pericolo: se si dovesse presentare, cliccare con il tasto destro e leggere informazioni e suggerimenti sulla situazione di rischio segnalata.
Una volta scelte le varie operazioni (partizionamento, ridimensionamento, nuova partizione, formattazione NTFS…) queste vengono poste in un elenco di lavori da compiere, visibile in una finestra in basso. A questo punto è ancora possibile cancellare operazioni si desiderasse non svolgere più. Una volta dato però il via alla sequenza, ci pensa Gparted a sgobbare ed eseguire, e a fornire un resoconto finale. Solo a quel punto è possibile tornare sul proprio sistema, quale che sia, e controllare i danni:-) Per farlo basta premere il bottoncione rosso in basso a destra, chiedere di espellere il cd e chiudere.
Fanno bella mostra di sé anche desktop virtuali (in basso a sinistra), Thunar (file manager), terminale e leafpad (editor di testo). È anche possibile creare degli screenshot mentre è più difficile trovare la documentazione in inglese, che non appare quando la si cerca sotto il menù a tendina “help”.
La versione LiveCD consiste in una ISO (linux Slackware ), compressa o meno, da masterizzare su un CD che l’autore indica come non più grande di quelli ” a biglietto da visita “. Il download invece è più impegnativo: circa 30 mega.
Oltre che in inglese, il tool è disponibile in molte altre lingue, ma non in italiano. Potrebbe essere necessario modificare la sequenza di boot nel bios. ( Giulio Fornasar )
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