Su Linux, si sa, esistono strumenti già inclusi nel sistema che svolgono ottimamente lavori complessi in maniera efficiente e robusta. Solo che spesso sono invocabili solo da riga di comando ed il formato testuale rischia di non essere troppo amichevole sia in fase di input, dove non possiamo inserire dati tramite comodi form, sia in fase di output, dove spesso viene prodotta una gran mole di testo che va letta con attenzione. Per questo molti programmi visuali nascono per offrire un’interfaccia grafica a strumenti interni al sistema, come quello di oggi, KDiff3, che permette di confrontare un massimo di tre file ed ottenere un report delle differenze. Attività molto comune per programmatori e sistemisti, la si può svolgere da riga di comando con diff , il cui output può essere interpretato dall’essere umano o passato come input ad altri strumenti, tipo il comando patch . KDiff3 si pone lo scopo di rendere più fruibile a colpo d’occhio le differenze, sfruttando meccanismi visuali di allineamento di righe, colorazioni ed evidenziazione.
Per sperimentarlo abbiamo scritto un semplicissimo testo con una lista della spesa inventata, il file A1.txt . Poi ne abbiamo fatto una copia, ribattezzata B1.txt , e l’abbiamo leggermente modificata cancellando una riga, cambiando un numero ed aggiungendo alcuni spazi su una riga.
All’apertura, KDiff3 chiede di indicare due o tre file da analizzare: uno che farà da base per il confronto, uno – obbligatorio anch’esso – come paragone ed un terzo opzionale.
Nella figura seguente, vediamo l’esito del confronto rapportato con i due file visualizzati nell’editor di testo gedit .
KDiff3 appone segmenti di colore sul bordo di ognuno dei due file in corrispondenza del punto in cui si verificano le differenze. Tra l’altro si può notare che il programma distingue tra differenze importanti come alla quarta e sesta riga, dove il colore sul bordo è compatto, e differenze più lievi come all’ultima riga, dove il segnale sul bordo è retinato.
Differenze importanti possono essere la mancanza di una riga o la modifica di alcuni caratteri, mentre quelle classificate lievi sono, ad esempio, l’inserimento di spazi o tabulazioni, come si vede alla fine del file dove volutamente abbiamo distanziato un po’ di più due parole.
KDiff3 è ospitato sulla piattaforma SourceForge, ha tutti i vantaggi del software libero ma il suo sviluppo non procede in genere molto spedito: non è ancora arrivato alla versione 1.0 e l’ultima modifica risale a più di un anno fa. Indubbiamente comunque lo strumento è valido e permette di velocizzare il lavoro salvando un po’ la vista. Tra l’altro, dispone di ulteriori metodi di visualizzazione ed evidenziazione che non abbiamo mostrato in questa recensione.
Ultima nota, come si vede dalle immagini, l’interfaccia parla Italiano anche se alcune parti sono tradotte parzialmente: ad esempio i menù File , Modifica , Impostazioni e Aiuto hanno le voci interne scritte in Inglese, tutti gli altri invece sono stati tradotti.