BogoZone presenta Lyle, che in un mondo di cubi va alla ricerca del suo gattino, rubato dal pixelloso e antipatico cattivone di turno. Grafica coloratissima e semplice ai livelli dello storico Nintendo NES o di qualsiasi altro computer e console anni 80, divertimento assicurato tra animazioni ben fatte ed uno stile che non smette di appassionare tanti giocatori.
L’enorme e complesso livello nel quale ci si muove è come di consueto pieno di insidie e di cose buone, e mano a mano che il gioco va avanti i potenziamenti possibili offrono al protagonista armi e “magie” sempre nuove, così come l’esplorazione, tutt’altro che lineare, rende ogni partita unica.
Miao! Dove sarà il gattino? Tra un cubo da tirare, cubi da spostare, cubi da abbattere, cubi su cubi (altrimenti che Cube Sector sarebbe?) Lyle lo troverà, usando teletrasporti, svelando aree del livello inizialmente nascoste o inarrivabili, utilizzando i cubi anche come elementi per costruire piattaforme ed arrampicarsi più in alto.
Musica ed effetti sonori sono splendidi, in perfetto stile retrò come tutto il resto del gioco. I Boss sono spesso alieni grossi e brutti, ma bellissimi, e le strategie per abbatterli vanno imparate ogni volta sul campo. Si può giocare a tutto schermo o in finestra (Alt-Enter per cambiare) e la barra spazio consente di visualizzare mappa e inventario.
Lyle in Cube Sector è stato paragonato ad un mix tra SuperMario e Metroid (come Within a Deep Forest , già recensito), ma in qualche caso i cocktail sorpassano per qualità i singoli ingredienti!
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