Radio P2P! Due parole, una idea originale, ed un programmino simpatico.
Mercora consente, in modo del tutto legale , di trasmettere e diffondere musica ad altri amici connessi sulla stessa Rete, sostanzialmente “condividendola” via streaming.
Il programma, al pari di altri strumenti P2P, integra una avanzata funzione di ricerca che serve a scovare gli archivi di tutti gli utenti connessi in quel momento. Nel momento in cui scrivo ci sono più di 2000 “P2P Radio” in onda per un totale di decine di milioni di brani disponibili.
Per le restrizioni della RIAA (vedi dopo) è possibile cercare solo artisti e titoli di album, e non titoli di brani singoli.
Ma, a differenza delle “radio Web” esistenti che mandano musica scelta da loro, con Mercora è possibile comunque cercare e scegliere cosa ascoltare via streaming.
Il programma supporta Mp3 e WMA, e può anche essere terreno di scambio per messaggini ed immagini, organizzandole per album che possono essere a loro volta condivisi. La gestione dei contatti, e dei gruppi, ricorda i programmi di instant messaging come ICQ o MSN.
Al primo avvio, dopo la registrazione di un nick e password, occorre scandagliare manualmente o automaticamente il Pc in uso per catalogare tutta la musica presente. Nella grande ed elegante interfaccia del programma le linguette Home, P2P Radio, Videos, My Library, My Webcast e Now Playing guidano passo a passo l’utente alla ricerca, alla compilazione di una playlist, e alla gestione del materiale “trasmesso”.
Trasmettere e ricevere musica richiede ovviamente banda ma anche un processore che sia “almeno” un Celeron o un Duron, almeno 128MB di Ram e un Windows recente. Anche con una connessione 56k o ISDN comunque è possibile ascoltare e scambiare qualcosa. Durante l’ascolto vengono visualizzate proposte “a tema” di Amazon, e si può scorrazzare nei tantissimi gruppi di chiacchiera e scambio foto.
Tra un brano e l’altro si possono anche vedere tantissimi video musicali, sempre via streaming, consultabili tramite comode liste di categorie e titoli.
Sull’aspetto legale di Mercora ecco una chicca tratta dalle FAQ.
Tutto quello che leggerete nelle seguenti righe è comico, ma è vero.
A dire la verità di comico ci sono le regole della RIAA che regolano il broadcasting, che Mercora rispetta.
In sintesi: in un periodo di 3 ore di “trasmissione” è vietato utilizzare 4 canzoni dello stesso artista, o 3 canzoni di uno stesso album, o due canzoni consecutive di un album (e chi sgarra si fa un giro del piazzale su un piede solo ripetendo “non sono un degno figlio di maRIAA”)
Il programmino regola questi limiti in automatico, e consente la trasmissione di soli brani “riconoscibili” tramite giusti tag. In questo modo Mercora può pagare i diritti d’autore e continuare a far crescere questa comunità cercando di tirarci fuori anche due lire.
Per il momento il softwarino non contiene spyware (ma solo qualche pubblicità testuale, e le offerte di Amazon) e non ne esiste una versione a pagamento.
Anche TheRegister si chiede come paghi i conti l’ex presidente e CEO di McAfee, ex marketing di Netscape, che oggi è alle spalle del progetto Mercora. Un tipo che sicuramente non mette su un sistema simile per divertimento o per la gloria.
Di sicuro il concetto è nuovo, ed il sistema funziona. Se continua a prendere piede, Mercora è stata e rimarrà la prima e “imitabile” Radio P2P! E Srivats Sampath sarà il nuovo Shawn Fannings, invece di essere solo uno scioglilingua in lingua Klingon.