Bello, con una grafica interessante ed un gameplay semplice ed intrigante: Osmos porta il giocatore in un modo di particelle che si uniscono tra loro, all’interno di un microscopio virtuale nel quale l’antica legge del pesce grosso che mangia il più piccolo assume una dimensione molecolare e bella da vedere e giocare.
Sebbene non originalissimo come stile di gioco, la rivisitazione in chiave chimica regala nuovo fascino e divertimento, anche se purtroppo la versione attualmente distribuita è solo un assaggino del gioco completo, che si presume sarà a pagamento ma con moltissimi livelli a disposizione.
Nei primi livelli di Osmos, gratuiti ed in inglese, la particella a disposizione si può muovere a colpi di mouse, lasciando fuoriuscire materia che ne diminuisce la massa. Per assorbire altre particelle vaganti l’unica regola che vale è che siano più piccole, evitando come la peste tutto quel che appare più grande e quindi in grado di assorbire il giocatore con un’imperdonabile perdita di una vita a disposizione.
Musica, atmosfera, effetti sonori, ambiente e leggi della fisica simulate sono di prima classe, così come è indubbiamente comodo e divertente l’uso del mouse per controllare i getti di materia che spostano la particellona controllata dal giocatore.
Osmos promette bene ed ha fascino da vendere: c’è solo da sperare che resti disponibile una versione gratuita, seppur limitata, della versione completa alle porte.
Il microcosmo è tutto da giocare, con tanto di zoom sulla rotellina del mouse per avere una visione d’insieme o vedere da vicino le particelle che si assorbono tra di loro. Gloom!
Rilassante e d’atmosfera, Osmos è una specie di simil-Asteroids in chiave new-age, nel quale invece di sparare si vaga nella materia cercando di ingrassare, evitando di farsi mangiare.
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