Basta Mele, è il tempo delle Pere! Se la casa di Cupertino, madre dei computer Mac, scelse una mela in omaggio ai Beatles, il progetto PearPc sceglie una pera anche perchè, forse, la parola Pear è composta dalle iniziali di Powerpc Architecture Emulator. Gioco di parole, o meno, la sostanza è di quelle saporite: emulare l’architettura di un processore PowerPC, per consentire l’esecuzione di sistemi operativi basati su quel processore anche su altre piattaforme.
Il caso più eclatante, che ha scosso la rete nei giorni scorsi, ma è destinato a fare ancora molto rumore, è la possibilità di installare Mac OS X su computer basati su processori Intel/Amd, visualizzando in una finestra all’interno di Windows il sistema operativo Apple.
Il programma, distribuito sotto licenza GPL e scritto in C++, è allo stato embrionale e nonostante rappresenti al momento poco più che una scommessa (vinta!) è funzionante anche se con molte limitazioni, e con una sconcertante lentezza.
All’interno di PearPC, che non ha una vera e propria interfaccia se escludiamo il bottoncino “Change CD”, possono girare anche sistemi operativi come Mandrake per PPC, Darwin per PPC, NteBSD per PPC oltre al già citato OsX.
L’emulatore simula via software componenti hardware come una CPU G3, schede PCI, controller IDE, e tutto quel che occorre per lanciare un sistema operativo minimo.
Al momento, sembra paradossale ma è così, nessun programma può girare all’interno del sistema operativo emulato in maniera abbastanza veloce e comoda da poter essere usato professionalmente, o per un uso domestico “normale”. OSX c’è, ma non serve ancora a nulla se non per il trastullo di averlo davanti aperto e funzionante. Ma non bisogna dimenticare che la versione qui recensita è la 0.1.1. ovvero poco più di un pulcino.
Perché faccia le uova bisogna ascoltare almeno il primo “coccodè” o una prima versione definitiva. L’emulatore è anche di una lentezza spaventosa tale da renderlo inutilizzabile per qualsiasi uso pratico, ma quel che conta è il concetto per ora.
Ma come si usa, come si può “vedere” e cliccare su OS X su un computer Pc Windows?
Ecco un metodo abbastanza veloce, e semplice, per arrivare alla meta con poco sforzo.
Non è certamente l’unico, ma ha funzionato su un portatile Asus non velocissimo (AMD2500, 512Ram)
Ingredienti: PearPc, un disco virtuale, una immagine ISO di MacOSX, il Bloc Notes di Windows, bambolotti, Gameboy e un giorno di ferie.
PearPC va semplicemente scaricato e scompattato in una cartellina, nella quale va copiato anche il file del disco virtuale. Per creare velocemente un disco virtuale di 3 o 6 Giga (ovvero una porzione di hard disk che l’emulatore userà come se fosse un disco rigido) si può prelevare e scompattare uno dei file compressi presenti nella pagina di download .
A questo punto occorre uscire e comprare il CdRom di OS X, dal quale bisogna ottenere un file ISO, che si può creare con la maggior parte dei programmi di masterizzazione o usando l’apposito PowerToys di Microsoft
Per comodità, anche il file ISO è bene copiarlo nella stessa cartellina, in modo da facilitare la creazione del file di configurazione, ovvero dell’elenco di tutti i parametri che l’emulatore userà per creare la “macchina virtuale” sulla quale girerà il sistema operativo “ospite”.
È possibile creare con pochi click un file di configurazione usando questa procedura guidata on line , che genera una stringa di testo che va salvata con il bloc notes di Windows con il nome “configfile”.
Gli smanettoni, o chi vuol capire meglio cosa fa, possono invece leggersi tutta la guida presente sul sito di PearPC.
Durante la creazione guidata bisogna specificare il nome del disco virtuale, ed il nome del file ISO contenente OS X, attenzione a non sbagliare i nomi o i settaggi… altrimenti PearPc non trova i file necessari per partire!
Il configfile da me creato prevedeva la ISO di X come disco master, e l’hard disk virtuale come slave, ed ha permesso l’installazione senza problemi.
A questo punto occorre lanciare PearPc a riga di comando (da una finestra DOS o usando il comando Esegui del menu di Avvio di Windows) digitando “PearPc configfile”.
Se l’oroscopo è favorevole, se la ISO di X era buona, se i venti solari non disturbano, se Gates non ci mette lo zampino… dovrebbe partire in questo modo l’installazione di Mac OS X! Armati di merendine, succhi di frutta, bambolotti, Gameboy e qualsiasi altra cosa per passare il tempo (parecchio!) bisogna comunque aspettare e tenere d’occhio l’avanzamento dell’installazione, tenendo a mente che per attivare e disattivare il mouse all’interno di PearPC occorre premere F12. È bene tenere il mouse attivo nella finestra per far avanzare, senza soste, la lentissima installazione. E soprattutto cliccare su “Continua” ogni volta che viene richiesto, invece di starsene lì con la bavetta alla bocca di fronte alla meraviglia di un interfaccia Aqua dentro Xp!
PearPC si succhia tutte le risorse di sistema, con la CPU fissa al 97/99 per cento e l’installazione completa, con formattazione del disco virtuale, selezione componenti, controllini vari etc etc, richiede alcune ORE! Questo perchè l’emulatore, al momento, è fino a centinaia di volte più lento della macchina originale.
Una volta finita l’installazione PearPC si riavvia, e ci potrebbero essere problemi per fargli “vedere” la giusta partizione del disco come avviabile e ritrovarsi sempre al punto di partenza, ovvero col CdRom avviabile e l’installazione del sistema in corso. La soluzione, abbastanza complessa e sconsigliata ai meno esperti, è descritta dal punto 9 in poi di questo lungo tutorial .Per “forzare” l’avvio dall’hard disk virtuale io ho anche disabilitato il caricamento del cdRom virtuale, che tanto serve solo per l’installazione, modificando il configfile con “pci_ide0_slave_installed=0”
Sul sito Emaculation sono presenti numerose guide e forum (in inglese) dedicate ai problemi, e soluzioni, relativi a PearPC e ad altri emulatori
Ne vale la pena? Per dire “io c’ero” si, per dire “funziona” si, per usare OS X e le applicazioni Apple ancora no.
Chi vuol vedere il desktop Apple senza sonoro, lentissimo, e instabile… si può lanciare nell’avventura. Tutti gli altri interessati possono tenere d’occhio la pagina del progetto, che sicuramente avrà uno sviluppo interessante e da non perdere!
E visto che un immagine vale più di mille parole… vedere per credere le schermate allegate a questa scheda!