È noto che le app Android, per motivi di sicurezza, operano in un ambiente protetto ed ogni volta che devono compiere operazioni particolari che coinvolgano componenti hardware o forme di connessione speciali devono “dichiararlo” tramite le cosiddette permission . L’utente, al momento dell’installazione, deve accettare in blocco le permission richieste dall’app – tralasciamo al momento la problematica della nuova gestione delle permission cosiddette “dangerous” in Android 6 – per poter avere sul proprio dispositivo il software in dotazione. È importante comunque tenere sotto controllo i permessi posseduti dalle app proprio per la loro potenziale nocività a livello di privacy utente: pensiamo, ad esempio, a quelle riguardanti la lettura dei contatti o la consultazione del nostro calendario, alla localizzazione o accesso alla SD card. Un prodotto come Permission Friendly Apps consente di monitorare tutte le app che abbiamo a disposizione evidenziando i permessi da esse ottenuti.
Ad ogni app, viene assegnato un punteggio e l’elenco può essere ordinato in base ad esso o alfabeticamente.
Selezionando una singola applicazione si possono leggere in dettaglio le permission richieste con la spiegazione del significato per ognuna di esse.
Si può anche applicare un filtro che permette di visualizzare solo le applicazioni che contemplano un certo tipo di permission .
Un’applicazione del genere non solo è utile a livello di privacy ma anche molto istruttiva: bisognerebbe sempre puntare sulle app più “discrete” possibili.
Vale la pena sottolineare che Permission Friendly Apps non richiede alcuna permission come, in fin dei conti, è giusto che sia per un’applicazione con una tale missione.