Photomesa è un visualizzatore di immagini pensato per visualizzare contemporaneamente più cartelle, per un colpo d’occhio più “naturale”, come sul tavolino del salotto con un po’ di cartelline sopra piene di foto… si aprono le cartelline… se ne prende una qui, si gira l’occhio e se ne vede un’altra, si prende in mano e si guarda… ci si gira dall’altra… si gira la foto e si scrive sul retro “Zia Bernarda, luglio 1971”, se ne prendono altre 4 tutte del concerto dello Zio cantante e si raggruppano tutte etichettandole “zione a Woodstock”…
L’impostazione di Photomesa è proprio questa e si basa sul fatto che la maggior parte delle persone ( info qui ) organizza le proprie immagini in cartelle per argomento, per evento “seguito fotograficamente”. Una volta aperto il programma si indicano semplicemente le cartelle da considerare e subito Photomesa inizierà a macinare dati, creando presto anteprime e raggruppando le microscopiche “thumbnails” in rettangoli rappresentanti le cartelle: niente barre di scorrimento, per l’impostazione iniziale; tutto è visibile contemporaneamente.
Il mouse che si sposta su questo piano tappezzato di foto viene seguito da un rettangolo fluttuante, che perlopiù aiuta a comprendere in quale area (cartella) ci si trovi; soffermandosi su una precisa foto la miniatura diventerà più grande e precisa; click sinistro e si “entra” (zoom in) immergendosi maggiormente e avvicinandosi a ciò che si sta puntando, click destro e ci si allontana nuovamente. E la rotella? Dipende dalle impostazioni: tutto da provare e quasi tutto estremamente intuitivo. Click di un tasto qualsiasi trascinando per avere il movimento panoramico (muoversi sul piano sul quale sono “appoggiate” le immagini), a qualsiasi livello di zoom.
Photomesa consente naturalmente di effettuare dei filtraggi e ricerche per nome del file e altre caratteristiche, comprese quelle provenienti dal suo stesso sistema di annotazione. Sì, perché Photomesa essenzialmente ha queste due funzioni: scartabellare tra le cartelle per guardare e cercare le foto, ed apporre annotazioni.
Il programma è completamente in inglese (help compreso) e questo, unito al fatto che il sistema per apporre le annotazioni non è immediatamente comprensibile, potrebbe frenare gli entusiasmi; ma niente paura: basta creare le categorie (e questo sì è intuitivo; ad esempio “Morosa1”, “Morosa2”, “parenti”, “Luca”, “Paolo”, “Andrea”, “Gita a SanContramo”) e quindi “applicarle”; questa operazione si può compiere in almeno due modi; è possibile prima selezionare le immagini alle quali abbinare categorie o etichette (ctrl-click), e quindi trascinarci sopra la categoria desiderata, oppure selezionare la categoria e poi cliccare (+tasto ctrl) sulle immagini da etichettare. Photomesa permette anche di inserire descrizioni delle immagini.
E per chi le etichette le vuole direttamente sulle facce delle persone, dentro la foto, non c’è problema: ad un buon livello di zoom le etichette sono direttamente posizionate sulla foto: possono essere spostate a piacimento.
Ma dove vanno a finire tutte queste categorie? Vengono applicate direttamente ai file usando i dati IPTC (quindi visibili anche da alcuni altri programmi in seguito) ed anche in un file XML nella cartella di installazione del programma.
Dentro, fuori, dentro, fuori: zoom in, zoom out! Rotella, trascina! Gira la testa? Non bisogna fermarsi: meglio sperimentare tutto quanto in Photomesa: le “X” in alto a destra presso i rettangoli che compongono l’interfaccia non si notano subito, ma sono elementi importanti per cambiare modalità di visualizzazione e scorrimento.
Photomesa è solo per Windows (2000/XP) e richiede.NET per funzionare, oltre ad un pc discretamente dotato (512 mega di ram, processore da 1GHz, consigliati), sopporta i formati di immagine JPEG, GIF, PNG, BMP, EMF, ICON, TIF, WMF. ( G.Fornasar )
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