Caro vecchio Pong, così semplice e divertente, uno di quei giochi che non passano mai di moda e che se ne fregano delle nuove generazioni. In un modo o nell’altro, qualunque sia la piattaforma, abbiamo giocato tutti almeno una volta a Pong.
Qualcuno ha pensato che per ottenere un po’ di nuova attenzione l’intramontabile giochino delle due racchette avesse bisogno di una svecchiatina: il nome, Pong Evolution, è più che indicativo.
Al classico Pong si aggiungono due racchettine, sopra e sotto, e una serie di mattoncini da rompere in mezzo al campo di gioco per aumentare di difficoltà. Non c’è nessun muro dove far rimbalzare la pallina e una nuova funzionalità è in grado di rendere più avvincente il gioco: al susseguirsi della rottura dei cubetti il campo si espande, diventa sempre più ampio e le racchettine diventano relativamente sempre più piccole. La difficoltà, quindi, aumenta in modo molto lineare, senza
nessuno stacco netto, rendendo il gioco un unico livello virtualmente infinito.
Nessun menù, nessuna impostazione e nessun fronzolo per Pong Evolution. Una volta avviata l’applicazione si può solo giocare e, al massimo leggere l’immancabile “help”. Ma non c’è problema, perché non è uno di quei giochi che hanno bisogno di essere configurati, ma uno di quelli da giocare spensieratamente solo per fare un record dopo l’altro.