Può essere poetica una ricerca in un motore web? Può sorprendere la presentazione dei risultati? Può ampliare le vedute un sistema alternativo di ricerca? Si, con strumenti nuovi ed esperimenti come Quintura Search.
Siamo di fronte ad un coso che viene definito come sistema di ricerca visuale che usa una mappa di parole e suggerimenti legati al contesto della ricerca effettuata (!). Altro che Google.
Quello è l’operaio, che raccoglie parole e le indicizza mostrandole nel motore di ricerca tutte in fila in maniera semplice e logica, mentre questo è l’artista che con quei risultati prova ad offrire un sistema alternativo per raggiungere esattamente quel che si cerca, o per spaziare nell’infinito Mare Magnum web.
Un esempio per chiarire in poche parole cosa fa Quintura Search e come lo fa:
è sufficiente cominciare con una ricerca qualsiasi su Google all’interno del programma, ad esempio la parola “Paperino”.
Quintura mostra la parola paperino insieme ad un gruppo di parole fluttuanti che recupera dai vari risultati del motore, nel caso dell’esempio “disney, walt, paperotto, ovest”. Ovest si riferisce al film “Ad ovest di Paperino”, ovviamente. Cliccando sulla parola “Ovest” tutte le altre parole si muoveranno sfumando lasciando il posto a nuovi abbinamenti logici, e quindi ad una nuova ricerca sulla base di nuovi contesti.
Lasciando in evidenza le due parole paperino ed ovest compariranno altri elementi ad esempio relativi al film, ai protagonisti, e chissà cosa altro. Ogni parola può essere portata in evidenza, o scartata, generando di volta in volta nuovi gruppi di parole relative e suggerimenti.
Tornando a lasciar selezionato solo paperino e scegliendo invece disney si apriranno nuovi scenari e abbinamenti logici, il tutto sempre in un movimento di parole fluttuanti e collegamenti legati ai risultati del motore che compaiono sempre e comunque nella parte destra dell’interfaccia (come si vede nella schermata allegata a questa scheda). Aggiungere una parola alle ricerche? Basta un doppioclic in uno spazio libero per inserire una nuova parola, da mischiare all’insalata verbale.
Troppo strano? Troppo actual ? Cervellotico? Dipende.
Aggiungendo o togliendo parole alla ricerca, in punta di mouse, la danza di parole chiave e abbinamenti logici può portare a destinazioni completamente diverse da quelle prefissate, o al contrario portare esattamente là dove si voleva arrivare e dove nessuno è mai giunto prima.
Non si tratta nè di una semplificazione della ricerca, nè tantomeno di una complicazione, ma di un uso pi๠ampio dei risultati delle ricerche e di navigazione dentro di essi, in un modo visuale che a prima vista può disorientare ma che dopo poche ricerche fa capire la differenza tra cercare pagine scartabellando elenchi in un modo lineare, ed un altro modo che può essere paragonato al frugare in un enorme cassetto che via via si riempie di oggetti sempre legati in modo logico a quello che teniamo in pugno.
Abbinamenti di idee, associazioni di parole, percorsi logici. Ci si perde, e ci si trova.
Per dirla con gli autori del programma: un semplice motore di ricerca permette di visionare solo la superficie della Rete, mentre un sistema come Quintura consente di scandagliare in profondità, navigando nei risultati in maniera profonda e logica, il tutto attraverso un interfaccia elegante, comoda e piena di strumenti per poter salvare percorsi di navigazione e selezionare facilmente differenti motori “di base” per affrontare le apnee nei risultati.
Google, Msn, Yahoo e molti altri, Wikipedia compreso, possono essere facilmente selezionati prima di indossare scafandro e mouse per immergersi nel mare di parole mobili di Quintura, qualcosa che nè una descrizione nè una schermata può rendere appieno (fino a un certo punto: vedi quella allegata a questa scheda!).
Il programma, gratuito e per ora disponibile solo in inglese e russo, cerca di reinventare la ricerca con le sue “mappe visuali tematiche” lasciando anche scegliere il livello di profondità col quale inabissarsi nei risultati relativi. Cercare diventa un esperienza visuale, anche se a volte per arrivare dal punto di ricerca A al punto dei risultati B si passa per tutto l’alfabeto greco. Ma chissà, magari si scopre che in realtà si cercava proprio quello, senza saperlo.