Si potrebbe chiamare “il senso di Smilla per il particolare”, parafrasando il celebre libro , visto che si tratta di una utility opensource e gratuita (per Windows) capace di ingrandire foto digitali in modo alternativo.
SmillaEnlarger promette di creare delle copie a risoluzione maggiore, con una perdita di qualità minima rispetto all’originale, utilizzando come fonte qualsiasi immagine, evitando insomma di ottenere una sgranatura eccessiva negli ingrandimenti, o nell’estrazione di dettagli.
Con le nuove macchine digitali sempre più definite può essere spesso necessario estrapolare da un insieme un singolo personaggio, o di voler ingrandire una foto a risoluzione non ottimale cercando di ottenere delle versioni a risoluzione maggiore.
Attraverso una interfaccia abbastanza spartana e senza molti fronzoli, che necessiterebbe di qualche miglioria e comodità in più, il programma mostra direttamente in anteprima la versione “allargata”. L’operazione viene effettuata grazie ad algoritmi nuovi di zecca creati dall’autore di SmillaEnlarger, e si può comunque operare su un paio di cursori utili per modificare tutte le opzioni e regolazioni possibili.
Un progetto open source appena nato, nel luglio 2009, ed un programma che merita una prova e che può fornire ottimi risultati: rende di più partendo da immagini BMP con buone risoluzioni, ma può comunque rivelarsi utile e insostituibile in molte altre occasioni.
NB: di default questa utility salva automaticamente, nella stessa cartella del file sorgente, il file “allargato” con un suffisso “_e” (“enlarged”), ma è comunque possibile cambiare la cartella di destinazione. Non è quindi presente nessun bottone o comando per salvare i propri ingrandimenti! Smilla li fa e salva ogni volta che se ne calcola uno. Per fortuna grazie alla funzione “Preview” è comunque possibile visualizzare in anteprima l’effetto dello stiracchiamento digitale, e tutte le variazioni possibili.
SmillaEnlarger viene distribuito gratuitamente, solo per Windows.
PS: Va forse chiarito che il programma non crea dei particolari che non ci sono, nè è in grado di trasformare una immagine squadrettata in una fotografia realistica. Ma grazie al suo algoritmo ed una giusta dose di filtri, contrasti e pulizia del “rumore digitale” (la granulosità di certe fotografie digitali) può comunque rendere meno “ruvido” e sgranato un ingrandimento. Provare per credere! (LucaS)
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