Gioco di logica giapponese che “rompe i capi” dal 1980 e di cui esistono innumerevoli versioni. Sokoban , “il custode del magazzino”, è un gioco in cui un poveretto deve spostare casse all’interno di un labirinto, con corridoi stretti e vicoli ciechi. Si può spostare solo una cassa alla volta e, massima sfiga, le casse non si possono “tirare” in aria, quindi occorre sempre lasciar lo spazio utile per spingerle passo passo verso la zona di destinazione nella quale stiparle.
Sembra facile, ma non lo è. Già dal primo livello ci si rende conto che è sufficiente una mossa sbagliata per incastrarsi o per bloccare una o più casse rendendole inamovibili. Il gioco finisce (bene) quando si riesce a spostare tutte le casse nei riquadri di destinazione, quelli che in questa versione sono lampeggianti color verde. Il gioco finisce (male) quando ci si ritrova “incartati” con casse inamovibili che non sarà mai possibile portare nei riquadri di destinazione. Game Over, magazziniere licenziato, un altro peso morto a zonzo per la via.
La vista è dall’alto in uno pseudo 3D, il rude sposta-casse è un muscoloso da videogame, i livelli a difficoltà crescente sono ben 250 suddivisi in “Easy, Medium, Hard” e sono presenti anche modalità di gioco ancora più difficili come “Time Run” (a cronometro!) e “Don’t Move” nella quale alcuni movimenti non sono possibili.
Ancora troppo facile? Sokoban Armageddon include un efficiente e semplice creatore di livelli che consente con pochi minuti di inventarsi qualsiasi nuovo livello, salvarlo e giocarci, il tutto in un’interfaccia di gioco condita da ventilatori rumorosi, scintille di lavori in corso e LED luminosi.
Le partite sono allietate da bei rumori e musichette di sottofondo in formato OGG Vorbis. Il gioco non ha bisogno di installazione, e quindi è comodamente scompattabile e trasportabile su chiavetta USB o qualsiasi altro dispositivo portatile con almeno 14Mb liberi.