La scorsa settimana, in occasione del 29 febbraio, Apple ha deciso di regalare alcune app ai propri utenti iOS (iOS7 e successivi), e tra questi regali c’era un gioco che ho trovato molto interessante, originale e divertente. Il gioco, ovviamente, è ancora presente sull’App Store, anche se ora occorre pagare 1,99 euro per poterlo scaricare: per gli appassionati di rompicapo è comunque un ottimo titolo che vale l’acquisto.
La dinamica del gioco è molto semplice, così come la grafica: vi troverete di fronte ad una schermata con una “forma” bianca che potete tagliare per far sì che uno dei suoi pezzi vada a colpire un quadratino bianco (o più quadratini) che si trova in un altro punto dello schermo. La forma bianca è solitamente vincolata in qualche punto dello schermo da altre forme nere, le quali non si possono tagliare. Le forme nere possono formare dei piani, dei punti di rotazione, delle corde, o altro ancora, e tutto risponde alle leggi della fisica: ogni volta che tagliate una forma bianca, modificherete l’equilibrio di quanto è rappresentato sullo schermo, e lo scopo del gioco è quello di trovare i giusti tagli che permettano di raggiungere il quadratino desiderato.
Se i primi schemi sono molto semplici, proseguendo nel gioco le cose si fanno sempre più complicate: compaiono forme di altro colore (e relativi quadratini da raggiungere con pezzi di un colore specifico), forme che invece di “cadere” salgono verso l’alto (complicando ulteriormente le possibilità di taglio) e forme in rotazione o in movimento, che richiedono l’esecuzione del taglio in momenti ben precisi.
La soluzione non è quasi mai univoca, ma per ottenere la stella che consente di sbloccare i livelli successivi è indispensabile completare la schermata col minor numero di tagli possibile, spesso uno solo: si riesce a raggiungere abbastanza facilmente la quinta o la sesta serie di livelli, ma poi la difficoltà aumenta e la sfida diventa sempre più interessante. Se siete amanti di rompicapo o puzzle game, questo titolo sicuramente non vi deluderà.
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