Definito da anni un ottimo survival horror, sinonimo di sparatutto sanguinario, dotato di ambientazione e trama violenta, The Suffering è un gioco completo. Ancora disponibile a pagamento anco per molte console moderne,il gioco è stato rilasciato di recente per il download gratuito nella versione Windows.
L’isola di Carnate, che ospita il penitenziario nel quale ci si ritrova rinchiusi in attesa dell’esecuzione, non è un bel posto per vivere. Va detto subito che questo gioco è assolutamente consigliato solo ad un pubblico adulto e non impressionabile, perché oltre ai salti sulla sedia e agli spettacolari mostri creati nientepopodimeno che dal mitico Stan Winston (gli effetti speciali di Alien, che altro aggiungere?) quel che riesce ad inquietare in The Suffering è l’ambientazione generale, i corridoi oscuri, la luce che filtra dai vetri, quel vedo non vedo che si traduce in ombre nelle cantine, presenze oscure timide (e meno timide!) e adrenalina a mille.
Il gioco è del 2004 e graficamente potrebbe deludere chi cerca il super effettone speciale, ma la cura dei particolari è notevole, il materiale da esplorare è tantissimo (il download va oltre il Giga!) e la confezione generale è quella di un gioco commerciale e di consolidato successo.
La trama semplice ma misteriosa quanto basta, porta il protagonista a cercare la fuga mentre il suo amato penitenziario viene infestato da presenze sempre più brutte, zozze e grosse. Prima di fuggire si dovranno, con molta probabilità, spargere ettolitri di sangue, buttare giù infinite porte a calci, macellare tossicomani con le siringhe negli occhi, uccidere e ri-uccidere impiccati scuoiati o assassini lamierati.
The Suffering è un incubo ben riuscito, la longevità è assicurata da una decina di livelli, una decina di armi a disposizione e una dozzina di mostri assortiti per tutti i gusti (con un autore con la A maiuscola) ed un’ambientazione che merita di essere esplorata a patto di avere lo stomaco forte e la pressione bassa.
Persino il protagonista a forza di stare in quel postaccio vede aumentare la “barra della pazzia”, una specie di super forza che lo trasforma per un po’ in un mostro più brutto e grosso di tutti gli altri, o quasi. Ne uscirà sano e buono, ne uscirà cattivo, o diventerà neutrale come la Svizzera? Fuggirà sull’Isola di Lost, o su quella dei Famosi? Bisogna giocare, e arrivare ad uno dei differenti finali per saperlo.
Come sparatutto 3D in terza persona The Suffering è senza alcun dubbio un titolo da non perdere, si gioca con mouse e tastiera e si controlla bene l’azione. Inoltre i requisiti hardware sono quelli del 2004, garantendo fluidità e divertimento anche su computer non recenti, a tutto schermo o in finestra.
Certo è un gioco che comincia in una cella sporca (vedi schermata) e prosegue in scenari da film horror, ma la storia dell’Isola di Carnate è lì pronta per essere scoperta, per chi ama il genere.
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