Per molti utenti, soprattutto se appartenenti al mondo GNU/Linux che credono nella libertà del software, la privacy è importante. Certo, mantenere una certa riservatezza sul Web e su Internet in generale è piuttosto difficile, visto che per la natura stessa della Rete tutto è tracciato. Possiamo però arginare il problema utilizzando un routing anonimo come Tor, che permette un collegamento a Internet passando attraverso una serie di intermediari, affinché il sito che contattiamo non possa sapere chi siamo. Non tutti, però, sanno che esistono più versioni del famoso Tor Browser .
In particolare, la versione hardened (che significa “rafforzato”) contiene Selfrando , un algoritmo progettato dall’ Università di Padova per rendere casuale la distribuzione del codice del programma nella memoria del processore. In questo modo eventuali malintenzionati che tentassero di manipolare il codice di Tor con un malware caricato sul Web, non riuscirebbero a trovare le funzioni del programma all’interno della RAM e non potrebbero procedere. Selfrando protegge quindi Tor dalla più comune minaccia per programmi compilati molto meglio della ASLR implementata nei sistemi operativi moderni, e protegge efficacemente gli utenti dai tentativi delle agenzie di spionaggio di identificarli. Tor Hardened si può scaricare dal sito web ufficiale . Ancor più in casi come questi, non bisogna mai fidarsi di versioni distribuite su siti diversi da quello ufficiale.
Scaricato il file compresso, disponibile solo per GNU/Linux al momento, basta estrarlo, per esempio con il comando wget https://www.torproject.org/dist/torbrowser/6.5a3-hardened/tor-browser-linux64-6.5a3-hardened_ALL.tar.xz && tar -xvf tor-browser-linux64-6.5a3-hardened_ALL.tar.xz
. Entrando nella cartella estratta si trova il file start-tor-browser.desktop , che può essere avviato con un doppio clic oppure lanciandolo dal terminale con il comando ./start-tor-browser.desktop
. L’avvio può richiedere del tempo.
Durante l’avvio di Tor Browser una semplice procedura guidata chiede di indicare la lingua predefinita: si può tranquillamente scegliere l’italiano, Tor Browser non comunicherà comunque questa informazione ai siti Web che visitiamo (chiedendo anche se vogliamo ottenere le versioni internazionali dei siti invece di quelle nella nostra lingua, per confondere ulteriormente le tracce). La procedura chiede anche se ci si voglia collegare direttamente alla rete Tor, oppure se si desideri passare attraverso un proxy (opzione importante se il PC in uso si trova in una rete aziendale).
Tor Browser è poi pronto all’uso: si possono visitare tutti i siti Web sfruttando una connessione anonima. Naturalmente, ricordiamo che l’anonimato non è un bene che si acquista, ma una condizione che si raggiunge comportandosi intelligentemente. Per esempio, non ha senso utilizzare Tor per connettersi al proprio profilo Facebook, perché si diventerebbe immediatamente riconoscibili. Per aiutare gli utenti a mantenere il proprio anonimato, Tor Hardened ha con sé una funzione molto utile nella impostazioni: lo slider di sicurezza. Cliccando sul simbolo della cipolla e scegliendo Impostazioni di sicurezza , si apre una finestra dalla quale è possibile configurare il browser automaticamente in base al livello di sicurezza che si intende ottenere.