La nuova release primaverile di Ubuntu rilasciata ad aprile , la 16.04 LTS, questa volta è stata battezzata dagli sviluppatori con il nome in codice di Xenial Xerus (letteralmente, “scoiattolo amichevole”). Ma quali sono le novità presenti in questo nuovo rilascio?
Partiamo subito col dire che Unity 8 ancora non c’è, per lo meno non di default. Se fremiamo dalla voglia di provare il nuovo Unity 8 ricordiamo che è sempre possibile installarlo manualmente, lanciando da terminale il comando sudo apt-get install unity8-desktop-session-mir .
In Ubuntu 16.04 LTS dobbiamo quindi “accontentarci” dell’ampiamente collaudato Unity 7 , ambiente desktop maturo ma che di fatto comincia a stare stretto a molti utenti.
Una delle novità più interessanti, però, è la possibilità di spostare la barra laterale di Unity anche nella parte in basso dello schermo. Novità, questa, che sarà di sicuro apprezzata perché, grazie all’ormai standard 16:9 dei display, è possibile settare un numero decisamente maggiore di launcher rispetto al passato. Uno dei metodi che consentono di spostare in basso la barra laterale di Unity prevede l’utilizzo del tool dconf-editor (per installarlo, se necessario, da terminale basta dare il comando sudo apt-get install dconf-editor ). Avviamolo (ricercandolo dalla Dash) e spostiamoci in com/canonical/unity/launcher . Clicchiamo su launcher position , selezioniamo l’opzione bottom e chiudiamo dconf-editor : il gioco è fatto!
Osservando la barra di Unity non si può non notare che anche in questa distro continua l’accordo tra Canonical e Amazon, che dura ormai da circa 4 anni. Eppure, quell’icona presente nella barra laterale di Unity piace a pochi. In ogni caso, basta un clic destro sull’icona e la selezione dell’opzione Sblocca dal Launcher per disfarsene in un secondo.
Come di consueto, ogni nuova release di Ubuntu, LTS o meno che sia, porta con sé un nuovo set di sfondi statici o animati. Il tema predefinito del sistema rimane il collaudato Ambiance ma, come ben sappiamo, scaricarne ed installarne di nuovi è un gioco da ragazzi.
Le icone App Indicator , che permettono di controllare rapidamente lo stato della rete, di settare il volume degli altoparlanti e del microfono, di passare da un utente all’altro o di arrestare il sistema sono rimaste pressoché identiche al passato. Insomma, squadra che vince non si cambia, almeno fino a quando Unity 8 non debutterà ufficialmente.
Anche la schermata Impostazioni del sistema di Ubuntu 16.04 LTS non è diversa da quella già vista nelle precedenti release. Di default, per la felicità degli utenti, sono disattivati i risultati di ricerca provenienti dal Web e restituiti all’interno della Dash di Unity. Se vogliamo abilitarli dobbiamo cliccare su Sicurezza e privacy , spostarci nel tab Ricerca e attivare l’opzione Includere i risultati da ricerche online .
Negli ultimi mesi, gli sviluppatori di casa Canonical hanno diverse volte discusso circa il futuro di Mozilla Firefox come browser predefinito di Ubuntu. Il motivo? La cessazione del supporto NPAPI entro la fine del 2016. Ciò vuol dire che molti plug-in potrebbero non funzionare più. In ogni caso, almeno per questa volta, hanno deciso di affidarsi nuovamente a Firefox, in particolare alla recente release 45.0.1.
LibreOffice resta la soluzione per l’editing di testi, fogli di lavoro o presentazioni multimediali: per Ubuntu 16.04 LTS, il team Canonical ha deciso di utilizzare la versione 5.1.2.2 dell’apprezzata suite d’ufficio. Una release che migliora la compatibilità con i formati file proprietari (Microsoft in primis).
Una grande novità di questa distro Ubuntu è il cambio del gestore di pacchetti: fuori il “vecchio” Ubuntu Software Center, dentro GNOME Software , che offre maggiore stabilità e, soprattutto, velocità rispetto alla soluzione inizialmente sviluppata internamente da Canonical. Così, l’Ubuntu Software Center viene mandato ufficialmente in pensione e, quasi certamente, non verrà ricordato con nostalgia dagli utenti.
A ben vedere, anche questa volta in casa Canonical si sono limitati a una rinfrescata dei software presenti out of the box (Mozilla Firefox e LibreOffice in primis), all’integrazione di un nuovo kernel ( kernel Linux 4.4 ) e alla rimozione di tool ritenuti non più necessari: tra questi c’è anche il client di instant messaging Empathy.
La domanda che ci si pone, dunque, è: vale la pena installarlo? Chi prevedeva grandi novità si sbagliava di grosso. Dopotutto, la storia di Ubuntu insegna che dalle release LTS non c’è da aspettarsi molto in termini di innovazione. Si tratta, quasi sempre, di versioni nate per offrire stabilità e sicurezza, senza attivare di default nuovi fronzoli o funzionalità particolarmente originali. E proprio per questo motivo, l’installazione di Ubuntu 16.04 LTS non può che essere consigliata: per 5 anni potremo dormire sonni tranquilli, certi di utilizzare una distro supportata attivamente dal team Canonical.