PatchOnClick crea un file “differenza” , ovvero un file che contiene solo la differenza tra quanto è presente in un certo file ed una successiva versione modificata, per limitare così la quantità di dati inviati nei più svariati modi (reti, email…).
Ad esempio un progetto di Photoshop (file PSD) in divenire, o un database in crescendo non avranno più bisogno di essere inviati ogni volta per intero, perché è possibile creare una “patch” per qualsiasi file venga modificato.
Per amarlo fino in fondo potrebbe essere necessaria un po’ di mal sana geekness ; per capirlo basti un esempio: in ambiente lavorativo può capitare di inviare e ricevere spesso modifiche allo stesso file di Word oppure di Excel, nel settore della grafica potrebbe accadere di far questo anche con file piuttosto corposi (pur stando attenti ad usare formati compressi). Non sarebbe più bello poter inviare solo “quello che è stato cambiato” ?
PatchOnClick fa proprio questo: permette di inviarsi solo “i byte che sono cambiati”, creando un file che li contiene con tutte le informazioni per ricostruire perfettamente il file “nuovo”, velocemente.
Per il processo di creazione è naturalmente necessario avere a disposizione sia il file da modificare che il nuovo file, contenente le modifiche. Premendo il tastone di PatchOnClick, è poi sufficiente indicare dove questi si trovino e come si desideri nominare il file “patch”, risultante dall’operazione di confronto.
A questo punto basta mandare questo nuovo file relativamente piccolo, invece che il file completo modificato e ciccioso: il ricevente può comporre il nuovo file usando PatchOnClick, la patch e il vecchio file… et voilà: ecco il file modificato!
L’idea che sta alla base di PatchOnClick non è certamente nuova, ma viene posta al servizio di qualsiasi genere di file (e di utente!), in due click.
L’interfaccia poi è semplicissima: quattro tastoni in tutto, uno dei quali è l’help, che in realtà è online ; il programma, in inglese, richiede installazione, ma funziona benissimo dalla sua cartella se questa viene spostata in qualsiasi altro posto (come ad esempio la sacra chiavetta USB del potere portatile ).
Gli esempi d’uso che ci forniscono i creatori di PatchOnClick sono molto “aziendali”: mandarsi documenti d’ufficio, database da condividere ma non sempre disponibili, la rete interna appesantita… e così via; come sempre è la fantasia degli utenti a trovare nuove applicazioni (e limiti) anche di questa piccolissima semplice utility. I test con i propri file e la verifica in “byte” delle patch prodotte sono, ovviamente, d’obbligo.
La versione “free” di PatchOnClick differisce dalla versione a pagamento per la possibilità che questa ultima offre: accettare parametri da linea di comando. PatchOnClick fa parte delle “onclick utilities” della 2BrightSparks, di Singapore. ( GF )