Gli sviluppatori non si sono mai premurati di nascondere le funzioni dei propri software: DVDFab, da anni, promette agli utenti di scardinare le protezioni con cui l’industria blinda i contenuti sui dischi ottici. In virtù di questo esplicito scopo, AACS LA, responsabile dello sviluppo dello standard di protezione AACS, è riuscita a far estromettere dalla Rete DVDFab .
Da anni , prodotti come DVDFab e analoghi decrypter hanno ingaggiato una sfida con l’industria del copyright che non vuole garantire alle platee il reale possesso dei contenuti che acquistano: la rincorsa all’abbattimento dell’ultima versione dei sistemi di protezione si concretizza in un turbinio di aggiornamenti per stare al passo con lucchetti sempre più sofisticati e garantire la copia del contenuto del supporto. AACS LA, il gruppo composto da operatori del settore IT come Microsoft, Intel, Sony, Toshiba e Panasonic e da colossi dei contenuti come Disney e Warner, che si occpua di sviluppare lo standard e di concederlo in licenza, ha messo un atto una mossa a sorpresa: la denuncia.
Poiché il quadro giuridico statunitense tutela i sistemi DRM e punisce coloro che tentino di scardinare i sistemi anticopia o offrano soluzioni per farlo, in barba alla libertà dei consumatori di poter operare sui prodotti che acquistano, AACS LA ha cercato lo scontro legale con la cinese Fengtao Software, produttrice di DVDFab, per far valere le proprie ragioni. L’azienda, accusata di aver pubblicizzato e distribuito a pagamento numerosi prodotti volti all’aggiramento delle protezioni DRM a presidio dei contenuti, ha scelto di non difendersi. È così che un tribunale di New York ha riconosciuto ad AACS LA un’ ingiunzione preliminare che ha l’effetto di estromettere dalla Rete DVDFab e servizi correlati.
Oltre a proibire a Fengtao Software di distribuire i prodotti utili a spezzare i lucchetti di AACS, all’azienda è stato imposto di interrompere immediatamente qualsiasi conversazione a riguardo mediata dai siti o dai social media. L’ingiunzione ricade poi sugli operatori di settore: i gestori dei domini correlati ai prodotti dello sviluppatore, nonché le piattaforme che ne ospitano i contenuti devono sospendere le operazioni dell’azienda, isolandola .
Pare che Fengtao, anche nel caso dell’ingiunzione, abbia ignorato qualsiasi disposizione: se i domini legati alle sue attività sono stati forzatamente disconnessi , gli account social correlati ai suoi prodotti risultano ancora attivi . Ed è proprio attraverso forum ufficiali e non che i portavoce dell’azienda offrono nuovi punti di riferimento e rendono noto ai propri utenti che “i legali dell’industria del cinema” sono riusciti a rendere irraggiungibili alcuni spazi online, ma che nessuna minaccia pende sul capo degli utenti, dei loro dati e delle licenze che hanno acquistato.
L’ingiunzione a sospendere i servizi prestati nei confronti degli operatori di DVDFab, però, si rivolge anche ai gestori delle transazioni quali Visa, PayPal, Mastercard, American Express e via dicendo: se lo sviluppatore può trovare il modo di reinventarsi in Rete, potrebbe rivelarsi più complesso continuare a macinare affari.
Gaia Bottà