Roma – Sony BMG ha deciso di non ritirare dal mercato i più di 196 album (circa 6 milioni di CD) che ha diffuso impiantando al loro interno tecnologie DRM invasive rivolte agli utenti che ascoltano quei CD con il loro PC Windows.
Non si parla, evidentemente, dei CD che la multinazionale del disco ha già ritirato perché installavano un rootkit sui computer degli utenti Windows, ma di quell’altra serie di album, assai più voluminosa, che Sony BMG non sembra voler ritirare dagli scaffali e che contiene la tecnologia MediaMax di SunnComm, già presa di mira dagli esperti perché potenzialmente pericolosa per la sicurezza dei sistemi (una FAQ su MediaMax è stata realizzata da Electronic Frontier Foundation – EFF ).
Di interesse segnalare la lista ufficiale degli album dotati di MediaMax rilasciata da SunnComm comparata con quella non ufficiale allestita dalla stessa EFF che, come si ricorderà, ha già provveduto a denunciare Sony BMG per il proprio DRM .
Nelle settimane dello scandalo XCP , la prima tecnologia DRM di Sony BMG finita sotto accusa, gli artisti i cui album erano infetti con XCP hanno visto il crollo delle vendite perché i consumatori, una volta avvertiti del pericolo, comprano sempre meno quei titoli. Una situazione che va ora ripetendosi per quelli dotati di MediaMax.
Per questo, come segnala Boing Boing , alcuni manager di artisti travolti dallo scandalo stanno cercando vie alternative. Mike Martinovich, manager dei Morning Jacket , ha spiegato che prima ancora che si parlasse di MediaMax la propria azienda ha iniziato a distribuire per posta copie masterizzate e non protette a quei fan che si erano lamentati della presenza del MediaMax sui CD, che non consente loro tra l’altro di trasferire quella musica sui player musicali come l’iPod.
Intanto Microsoft ha inserito il DRM XCP di Sony BMG anche nel suo “Malicious Software Removal Tool”, strumento che si aggiunge al Microsoft AntiSpyware in cui il big di Redmond aveva già definito quelle tecnologie come malware da rimuovere.