Coadiuvata dal resto della “banda” con cui condivide gli obiettivi di mercato, Motorola ha presentato alla stampa il suo ultimo smartphone di alto profilo, DROID X . Il nuovo concorrente di iPhone viene presentato con un giorno di anticipo sulla commercializzazione della quarta edizione del melafonino, e le aziende coinvolte – Motorola, Verizon Wireless e Google – non fanno mistero di voler aumentare la pressione nei confronti di Cupertino con l’ennesimo prodotto di lusso basato sul sistema operativo open source Android.
DROID X costerà (negli States) 199,99 dollari, andandosi a posizionare in diretta concorrenza con il DROID “Incredibile” realizzato da HTC e sopra il DROID “liscio” presentato un anno fa – e ora venduto a 149,99 dollari. Se il primo DROID poteva vantare (tra le altre cose) la nuova interfaccia “social” Motoblur e la prima implementazione commerciale di Android 2.0 , DROID X avrà dalla sua uno schermo “enorme” da 4,3 pollici, la capacità di registrare video a 720p (l’entry level dell’alta definizione) e un’uscita audio/video digitale HDMI per la visione dei suddetti video in HD sul televisore LCD domestico.
Con DROID X Motorola spera naturalmente di bissare e superare i risultati di vendite del DROID originale, capace di vendere un milione di unità nei primi due mesi e mezzo e generare una domanda che supera abbondantemente la capacità di soddisfarla da parte del produttore. Buon ultima c’è la necessità di fronteggiare l’offerta della concorrenza in ambito Android , sempre più ricca e tecnologicamente all’avanguardia per un mercato che mostra di crescere e rinnovarsi a ritmi mai visti.
E non è solo Motorola a riporre grandi speranze in DROID X, perché anche Verizon Wireless – il carrier con cui gli acquirenti saranno obbligati a restare per i primi due anni di utilizzo del dispositivo – non può fermarsi e lasciare ulteriore spazio ad AT&T e al suo accordo esclusivo con Apple per iPhone.
E infine c’è Google, che comunica numeri impressionanti per la sua invasione androide – 160mila smartphone Android attivati ogni giorno a giugno 2010 contro i 100mila di maggio, i 60mila di febbraio e i 30mila dell’anno scorso – e definisce la partnership Motorola-Verizon-Google come una vera e propria “banda” fortemente motivata a perseguire il comune obiettivo della crescita e della conquista di quote di mercato .
Che Android e i molti (troppi?) telefonini androidi stiano guadagnando terreno su tutti i fronti lo dimostra anche una recente indagine di Appcelerator , secondo la quale il 60 per cento degli sviluppatori di appliance mobile vedono nell’OS di Google il maggior potenziale di crescita sul lungo termine. Sessanta smartphone androidi, 60mila applicazioni disponibili (incluse quelle sospette ) e le succitate 160mila attivazioni giornaliere fanno ben sperare per il futuro del sistema operativo basato su Linux.
Alfonso Maruccia