Droni che crackano droni

Droni che crackano droni

Un hacker sviluppa una piattaforma in grado di attaccare certi UAV con un drone appositamente preparato e il software giusto, prendendo il controllo totale del dispositivo da remoto
Un hacker sviluppa una piattaforma in grado di attaccare certi UAV con un drone appositamente preparato e il software giusto, prendendo il controllo totale del dispositivo da remoto

Samy Kamkar ha sviluppato SkyJack , un drone “ingegnerizzato per andare autonomamente alla ricerca di altri droni, hackerarli e prenderne il controllo via wireless entro il range WiFi, creando un’armata di droni zombi” sotto il controllo diretto dell’utente.

L’hacker ha realizzato la piattaforma di cracking aereo partendo da un drone Parrot AR.Drone 2 normalmente presente in commercio, aggiungendo nel mix una board di sviluppo Raspberry Pi, due trasmettitori wireless e una batteria aggiuntiva.

Usato in congiunzione con il software di hacking e controllo specificatamente sviluppato da Kamkar, il drone “SkyJack” è in grado di individuare e crackare gli altri droni Parrot presenti nelle vicinanze prendendo il controllo del sistema di volo integrato e della videocamera presente on-board.

La ricerca di Kamkar arriva a pepare il dibattito sempre più mainstream sull’utilizzo di droni e UAV in ogni tipo di scenario, dal controllo del territorio USA ai piani di consegna robotica a domicilio recentemente approntati da Amazon .

Un progetto come SkyJack mette in guardia sui potenziali rischi connessi alla diffusione capillare di droni, quadricotteri e via elencando, e poco importa in tal senso che i ricercatori lavorino sulla stabilizzazione del volo nel caso in cui uno dei rotori smetta improvvisamente di funzionare.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
6 dic 2013
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