Gli ultimi mesi di presidenza Obama non sono certamente all’insegna della stasi: è stato approvato , e anticipato da un’ indiscrezione online , anche il nuovo, atteso regolamento per l’utilizzo dei droni commerciali che conclude un lungo percorso passato attraverso l’istituzione dell’ Unmanned Aircraft Systems (UAS).
Si tratta di un documento di 600 pagine chiamato Small Unmanned Aircraft Rule , Part 107 , pubblicato dalla Federal Aviation Administration (FAA) e che – come dice il nome – va a modificare le regole per gli “unmanned aircraft systems” (UAS) i droni telecomandati impiegati in una vasta serie di attività tra cui le fotografie aeree, l’agricoltura, la risposta alla situazioni di emergenza ed il giornalismo .
Per tali attività in particolare, infatti, la normativa faciliterà le possibilità di utilizzo di droni telecomandati limitando oneri burocratici e strette condizioni di accesso ai permessi di utilizzo.
La principale modifica riguarda l’eccezione della Section 333 , che delineava i requisiti da rispettare per poter diventare piloti di droni commerciali e che era considerata troppo restrittiva.
Ancora limitazioni
Resta in ogni caso negli Stati Uniti più difficile diventare un pilota commerciale di droni che possedere legalmente un’arma da fuoco: anche se non è più prevista una vera e propria patente per guidare droni, occorre comunque ottenere un certificato chiamato “remote pilot certification” passando un esame scritto (con le autorità che condurranno sul candidato anche una ricerca di background) e occorre inoltre registrare il proprio UAV.
Si parla ancora, poi, di piloti di almeno di 16 anni, di utilizzo solo durante le ore del giorno (30 minuti dopo l’alba e 30 prima del tramonto) e ad almeno 5 miglia dagli aeroporti, con droni più leggeri di 55 pound (circa 25 chili), volo a massimo 400 piedi (circa 122 metri) e velocità che non può superare le 100 miglia all’ora (161 chilometri orari).
Spedizioni via droni ancora ai box
La nuova normativa, che entrerà in vigore ad agosto, non si applica tuttavia ancora agli utilizzi che ne vorrebbero fare per esempio Google ed Amazon, in particolare per trasporti di pacchi a medio-lungo raggio: innanzitutto resta – per i droni impiegati nel trasporto di oggetti – il divieto di sorvolare persone non partecipanti a tali operazioni, nonché l’obbligo per i piloti di “mantenere la linea di vista su di essi”.
Possibilità future
Secondo Michael Huerta , direttore di FAA, si è cercato “un equilibrio tra la necessità di utilizzare questa nuova tecnologia e l’obiettivo di FAA di garantire la sicurezza pubblica” e da questo punto di vista si tratta solo del primo passo, a cui dovranno seguire – continua Huerta – altre “nuove disposizioni per estendere le operazioni consentite” e affrontare questione al momento del tutto ignorate, come quelle relative alle possibili violazioni di privacy perpetrate tramite fotocamere e altri sistemi multimediali installati sui droni e nonostante le petizioni e le denunce depositate sul tema dal gruppo Electronic Privacy Information Center (EPIC)
Claudio Tamburrino