Il Garante per la protezione dei dati personali aveva già avvisato i piloti di droni all’inizio di luglio. Ora ha comunicato di aver avviato tre istruttorie nei confronti di altrettanti enti per l’uso indiscriminato di questi piccoli velivoli che potrebbe risultare lesivo della privacy delle persone.
Droni per misurare la temperatura corporea
Come indicato sul sito istituzionale, il Comune di Bari vuole utilizzare i droni per monitorare eventuali assembramenti incompatibili con le limitazioni dovute alla gestione della pandemia COVID-19. Il Garante ha quindi chiesto all’ente di fornire entro 20 giorni varie informazioni, tra cui le caratteristiche tecniche dei droni, le finalità perseguite, i tempi di conservazione delle immagini, le comunicazioni a soggetti terzi e la copia della valutazione d’impatto sulla protezione dei dati prevista dal GDPR.
Una simile richiesta è stata inviata al Comune di Roma a fine agosto. L’ente capitolino utilizzerà nove droni, a partire dal prossimo autunno, per il controllo del territorio cittadino. La Polizia locale sfrutterà i velivoli per scoprire eventuali illeciti ambientali, scarico di rifiuti abusivi, roghi tossici, abusi edilizi e per il monitoraggio del traffico.
Il Garante ha infine inviato una richiesta alla USL Roma 3 per verificare il corretto trattamento dei dati personali in relazione all’iniziativa prevista nei giorni 4 e 5 settembre. L’azienda sanitaria vorrebbe utilizzare un drone come termoscanner per misurare la temperatura corporea delle persone presenti sulle spiagge di Ostia. Entro 7 giorni dovranno essere fornire varie informazioni, tra cui il titolare del trattamento dei dati, i motivi della rilevazione, l’affidabilità degli strumenti utilizzati e le conseguenze previste per chi risultasse avere una temperatura superiore a quella fisiologica.