Negli ultimi mesi Dropbox ha abbracciato l’intelligenza artificiale, esattamente come tante altre applicazioni e società a livello globale nel settore tech. Lo scorso giugno in particolare abbiamo seguito anche il lancio di nuove funzionalità IA per Dropbox che, se già era una delle piattaforme di archiviazione cloud di riferimento, ora è ancora più amata dai suoi fedeli utenti – e intrigante agli occhi di chi per lungo tempo si è affidato ad altre soluzioni. Ma cosa cambia esattamente ora che la software house californiana ha deciso di utilizzare il machine learning con una maggiore intensità?
Andiamo a individuare tutte le novità introdotte da Dropbox nel suo servizio, cercando di inquadrare anche il futuro del servizio di cloud storage e il modo in cui l’intelligenza artificiale verrà integrata senza compromettere la sicurezza dell’app, la privacy degli utenti e la gestione dei file, rendendola potenzialmente peggiore per coloro che non sono particolarmente amanti della tecnologia e preferiscono un approccio più tradizionale.
Alla scoperta di Dropbox Dash
Il primo strumento di riferimento è Dropbox Dash, tool di ricerca universale basato sull’intelligenza artificiale che lancia gli utenti in una nuova era di organizzazione dei file e ricerca senza sforzo. Dash nasce come estensione browser alimentata da IA e dal deep learning e permette di cercare documenti non solo all’interno di Dropbox, ma anche sul dispositivo e su piattaforme di terze parti come Google Workspace, Microsoft Outlook e Salesforce.
Disponibile anche come applicazione desktop, integra perfettamente più soluzioni cloud semplificando il flusso di lavoro e ottimizzando la produttività. In più, permette di navigare facilmente tra riunioni, e-mail e contatti in un unico servizio, evitando la frammentazione del lavoro.
Altra funzionalità è Dropbox Dash Stacks, soluzione definitiva per organizzare le risorse mediante raccolte intelligenti di file, cartelle e collegamenti importanti. Con Stacks si salvano e recuperano facilmente gli URL al fine di ritrovarli rapidamente e condividerli con altri utenti anche per una collaborazione senza interruzioni. O ancora, Dropbox Dash Answers libera tutto il potenziale dell’intelligenza artificiale grazie a un chatbot all’avanguardia. Ora la soluzione cloud permette di cercare file e ottenere dettagli precisi semplicemente domandandoli a un bot, senza scavare tra pile di scartoffie o setacciare lunghi documenti alla ricerca delle poche informazioni utili in un determinato momento.
Infine, Dropbox Dash Summarize è uno strumento molto potente che permette di trovare risposte all’interno dei documenti salvati in cloud, PDF inclusi, generando riassunti di testi lunghi e prolissi. Naturalmente il tool lascia agli utenti la possibilità di rivedere i testi dopo la loro realizzazione, in modo che essi possano accertarsi dell’assenza di errori o applicare modifiche ove necessario, ma l’intento è chiaro: estrarre rapidamente informazioni chiave o condensare i contenuti quando necessario tramite IA, potenziando la ricerca accademica o velocizzando il flusso di lavoro. Per gli studenti è un’autentica salvezza: cosa c’è di meglio di uno strumento che non solo custodisce tutti i documenti, ma li riassume e “sbobina” centinaia di pagine di appunti?
Il futuro della gestione dei file
È chiaro che Dropbox Dash e la sua suite di strumenti basati sull’intelligenza artificiale rappresenti la nuova era della gestione dei file, per una collaborazione senza soluzione di continuità, organizzazione semplificata dei documenti e accesso sempre istantaneo. Certo, al momento si tratta di una serie di possibilità offerte ancora in beta e soggette a continue modifiche al fine di raggiungere il loro stato definitivo. Ciononostante, già oggi è facilmente utilizzabile e ricca di funzionalità utili.
Ma il progresso non si ferma qui; anzi, procederà nel corso dei prossimi anni, seppur lentamente. La stessa società ha infatti chiarito che con il lancio di Dropbox Dash e l’integrazione delle IA giungono nuove responsabilità non indifferenti, alla luce delle quali è necessario muoversi seguendo sei principi:
- Sfruttare l’intelligenza artificiale per servire i clienti: utilizzare l’IA solo quando aiuta a offrire esperienze migliori ai clienti, e non come mezzo per vendere i dati dei clienti
- Lasciare il controllo dei dati ai clienti: la fiducia dei clienti e la privacy dei dati sono le fondamenta di Dropbox, che non userà i dati per addestrare modelli di intelligenza artificiale senza consenso
- Essere trasparenti su come si usa l’IA: massima trasparenza con i clienti sempre e comunque, fornendo spiegazioni chiare su come funzionano le esperienze IA di Dropbox
- Sostenere l’equità nella tecnologia AI: la società si impegna per l’inclusione, la non discriminazione e l’equità, limitando i pregiudizi nelle tecnologie di intelligenza artificiale, garantendo la loro affidabilità e robustezza
- Essere responsabili nei confronti dei clienti: l’azienda cercherà continuamente feedback sulle esperienze basate sull’intelligenza artificiale, assicurandosi che restino sempre sotto la direzione umana
- Rispettare le persone, la loro sicurezza e i loro diritti: Dropbox lavorerà sempre per garantire che nostre innovazioni IA non solo servano le persone, ma rispettino anche i loro diritti e la loro sicurezza
Su queste fondamenta si baseranno le future funzionalità di Dropbox Dash e di altri tool per la piattaforma di cloud storage basate sull’IA, il cui sviluppo è sicuramente già in corso. Sarà davvero l’avvenire dell’archiviazione?