Dropbox prova a reinventarsi in un mondo in cui lo spazio di cloud storage perde continuamente di valore , e lo fa a partire da un nuovo slogan societario che descrive i server dell’azienda come “una casa per la vita” digitale degli utenti.
La “home for life” di Dropbox è stata annunciata alla stampa in un evento tenutosi a San Francisco, e si accompagna naturalmente a tutta una serie di migliorie e nuove funzionalità software utili a concretizzare la “vision” aggiornata di una delle aziende pioniere del cloud storage. I nuovi strumenti che dovrebbero riportare Dropbox al centro dei pensieri dei netizen cloud-dipendenti includono quindi una versione per Android di Mailbox , client di email sin qui disponibile solo su gadget iOS, e che farà presto la sua comparsa anche su computer desktop; parimenti importante è Carousel, applicazione che sfida popolari servizi fotografici “cloud” quali Flickr e Imgur.
Ai professionisti viene offerta la possibilità di usare il servizio Dropbox for Business , software che fa concorrenza al corrispondente set di prodotti di OneDrive e Box e che è stato accompagnato – nella conferenza stampa di San Francisco – dall’annuncio di aver raggiunto ben 275 milioni di utenti registrati.
Un altro tool che i professionisti (ma anche gli utenti consumer) cloud-dipendenti certamente apprezzeranno è Project Harmony , strumento “anti-Google” che permette di contattare e comunicare facilmente con gli utenti impegnati sul lavoro di revisione comune di un documento, ed espressamente pensato per supportare il software di produttività di Microsoft (dunque in concorrenza anche con il OneDrive della piattaforma 365 di Redmond).
Dropbox arricchisce l’offerta di servizi e software pensati per spostare nel cloud la “vita digitale” dei netizen, ma fa riflettere la decisione di cooptare nel consiglio di amministrazione quella Condoleezza Rice meglio nota per aver prima autorizzato e poi difeso le intercettazioni indiscriminate di NSA durante la presidenza di George W. Bush. Vista la importanza di privacy e sicurezza per i dati che gli utenti affidando al cloud, c’è da augurarsi che una figura di esperienza come quella della Rice possa dare un contributo positivo in direzione opposta a quanto fatto durante i suoi incarichi pubblici.
Alfonso Maruccia