Come previsto da Bloomberg la scorsa settimana, la Commissione europea ha notificato a X i risultati preliminari dell’indagine avviata il 18 dicembre 2023. In seguito all’esame della documentazione ricevuta e ai pareri degli esperti sono state rilevate tre violazioni del Digital Services Act (DSA) da parte dell’azienda di Elon Musk.
Tre contestazioni per X
Con l’indagine sono stati valutati cinque aspetti. Due di essi non sono inclusi nei risultati preliminari, ovvero il contrasto alla diffusione di contenuti illegali e l’efficacia delle note della collettività come misura per evitare la manipolazione delle informazioni. Le criticità rilevate riguardano gli altri tre.
Secondo la Commissione europea, X inganna gli utenti assegnando la spunta blu agli abbonati, in quanto non indica più lo stato di account verificato. Infatti, alcuni abbonati sfruttano il segno distintivo per compiere attività criminali.
L’azienda californiana non rispetta inoltre l’obbligo di trasparenza per l’advertising. Non offre un archivio facilmente accessibile che consente di cercare gli inserzionisti. Infine, X non permette ai ricercatori di accedere liberamente e gratuitamente ai dati pubblici. Il cosiddetto scraping è vietato dai termini d’uso del servizio. L’alternativa è pagare abbonamenti molto costosi per l’accesso tramite API.
L’azienda d Elon Musk può ora esercitare il suo diritto alla difesa, chiedendo la documentazione e rispondendo in forma scritta. Se i risultati preliminari verranno confermati, la Commissione europea potrebbe infiggere una sanzione fino al 6% delle entrate globali annuali.
X aveva promesso di rispettare il DSA, collaborando con la Commissione europea. Al momento non ci sono dichiarazioni ufficiali sui risultati preliminari dell’indagine.
Aggiornamento: Elon Musk ha dichiarato che il rispetto del DSA equivale alla censura delle discussioni su X, anticipando uno scontro in tribunale per far conoscere la verità ai cittadini europei.