Secondo le fonti del Financial Times, la Commissione europea annuncerà entro oggi l’avvio di un’indagine nei confronti di Meta per non aver limitato la diffusione di fake news che possono influenzare le prossime elezioni di giugno. Oltre che alla manipolazione delle informazioni da parte di paesi stranieri, nel comunicato dovrebbero esserci riferimenti alle inserzioni politiche e alla chiusura del tool CrowdTangle.
Indagine per violazione del DSA
In base al Digital Services Act (DSA), le piattaforme e i motori di ricerca di grandi dimensioni devono adottare misure per contrastare la diffusione di notizie false e proteggere l’integrità delle elezioni. Attraverso efficaci azioni di moderazione è necessario identificare e rimuovere velocemente i contenuti scritti da paesi esterni all’Unione europea durante la cosiddette “campagne di influenza”.
Meta aveva già ricevuto un avvertimento mediante la richiesta di informazioni del 19 ottobre 2023. Secondo le fonti del Financial Times, la Commissione europea non avrebbe ritenuto sufficienti le misure implementate dall’azienda di Menlo Park su Facebook e Instagram, per cui avvierà un’indagine formale.
Anche se non ci sarà un esplicito riferimento nel comunicato, il paese accusato di interferire nel processo elettorale è sicuramente la Russia. Durante l’indagine verrà inoltre verificato se Meta non ha mitigato i rischi ed esaminate le possibili conseguenze derivanti dalla chiusura di CrowdTangle, il tool usato da ricercatori e giornalisti per monitorare i contenuti in tempo reale.
Un portavoce di Meta ha dichiarato:
Abbiamo un processo ben consolidato per identificare e mitigare i rischi sulle nostre piattaforme. Continueremo a collaborare con la Commissione europea e forniremo ulteriori dettagli su questo lavoro.
Pochi giorni fa, la Commissione europea ha eseguito uno “stress test” delle piattaforme, simulando vari scenari per valutare la risposta alle possibili manipolazioni elettorali. I risultati non sono noti.