L’indagine avviata dalla Commissione europea il 18 dicembre 2023 è ancora in corso. Nel frattempo, X ha ricevuto una sorta di “avvertimento”, probabilmente per sollecitare le necessarie modifiche per rispettare il Digital Services Act (DSA). L’eventuale sanzione potrebbe essere calcolate considerando le entrate globali annuali di tutte le aziende di Elon Musk.
Multa miliardaria per Musk?
In base ai risultati preliminari di luglio, la Commissione europea ha rilevato tre violazioni in base al DSA: design ingannevole con la visualizzazione della spunta blu, nessun archivio per la ricerca delle inserzioni e nessun accesso ai dati pubblici da parte dei ricercatori. Altri due possibili violazioni (non ancora contestate) riguardano il contrasto alla diffusione di contenuti illegali e l’efficacia delle note della collettività come misura per evitare la manipolazione delle informazioni.
Se le violazioni verranno confermate, X rischia una multa fino al 6% delle entrate globali annuali. Secondo le fonti di Bloomberg, la Commissione europea potrebbe considerare le entrate di tutte le aziende di Elon Musk, quindi anche SpaceX, xAI, Neuralink e The Boring Company. Tesla è esclusa dal calcolo perché è quotata in Borsa e quindi non è controllata da Musk. In tale caso, l’eventuale sanzione sarebbe pesantissima.
Probabilmente è un modo per invitare X a cambiare il funzionamento del social network, ma dalla risposta di Musk sembra chiaro che non ci sarà un accordo amichevole. Un portavoce della Commissione europea ha dichiarato:
Gli obblighi previsti dal DSA sono indirizzati al fornitore della piattaforma online di grandi dimensioni o del motore di ricerca online di grandi dimensioni. Ciò si applica indipendentemente dal fatto che l’entità che esercita un’influenza decisiva sulla piattaforma o sul motore di ricerca sia una persona fisica o giuridica.
Qualcosa però inizia a cambiare. Alcune modifiche ai termini del servizio e all’informativa sulla privacy riguardano specificamente gli utenti europei. In particolare viene spiegato come contestare le decisioni di moderazione attraverso un appello, come previsto dal DSA. È possibile utilizzare una procedura interna oppure un organismo certificato che si occupa della risoluzione extragiudiziale delle controversie (come quello creato da Meta).
X sottolinea che collaborerà con l’organismo certificato per risolvere la controversia, ma le decisioni non sono legalmente vincolanti (come indicato nel DSA). L’utente dovrà quindi rivolgersi ad un tribunale ordinario.