Oltre ad avviare l’indagine su AliExpress, la Commissione europea ha inviato richieste di informazioni a diverse aziende in merito ai rischi associati all’uso dell’intelligenza artificiale generativa. LinkedIn deve invece fornire una risposta sulle inserzioni pubblicitarie basate su dati personali sensibili.
Richieste di informazioni per 9 servizi
Le richieste di informazioni sono state inviate alle aziende che offrono i seguenti servizi: Bing, Google Search, Facebook, Instagram, Snapchat, TikTok, YouTube, X e LinkedIn. Per i primi otto, la Commissione vuole conoscere le misure di mitigazione dei rischi legati all’IA generativa, come le cosiddette allucinazioni, che permettono di ottenere informazioni false e deepfake.
La Commissione ha chiesto inoltre informazioni e documenti interni sulle valutazioni dei rischi e sulle misure di mitigazione legati all’impatto dell’IA generativa su processi elettorali, diffusione di contenuti illegali, tutela dei diritti fondamentali, violenza di genere, tutela dei minori, benessere mentale, protezione dei dati personali, tutela dei consumatori e proprietà intellettuale.
Le aziende interessate dovranno fornire le informazioni entro il 5 aprile 2024 per le questioni relative alle elezioni ed entro il 26 aprile 2024 per le restanti questioni. Alcune di esse dovevano già rispondere sull’accesso ai dati pubblici da parte dei ricercatori.
LinkedIn deve invece fornire dettagli sul rispetto del divieto di mostrare annunci pubblicitari basati sulla profilazione tramite particolari categorie di dati personali. L’azienda deve inoltre fornire informazioni sui necessari requisiti di trasparenza per gli annunci pubblicitari. In questo caso la risposta dovrà pervenire entro il 5 aprile.
Dopo aver valutato le risposte, la Commissione deciderà se aprire o meno un procedimento formale, come già avvenuto per X, TikTok e AliExpress in relazione a vari obblighi del Digital Services Act non rispettati.