La Commissione europea ha inviato a X una nuova richiesta di informazioni sulla base del Digital Services Act (DSA). L’azienda di Elon Musk deve fornire più dettagli sulle risorse e le attività di moderazione dei contenuti, oltre che su altre aree coperte dal procedimento avviato il 18 dicembre 2023.
X ha ridotto le risorse per la moderazione
La Commissione europea ha avviato l’indagine formale nei confronti di X circa 5 mesi fa per verificare il rispetto degli obblighi previsti dal DSA in relazione a gestione dei rischi, dark pattern (design ingannevole), trasparenza pubblicitaria, accesso ai dati pubblici da parte dei ricercatori e moderazione dei contenuti.
La nuova richiesta di informazioni rappresenta il passo successivo previsto dal procedimento in corso. È basata sulle prove raccolte e sulle risposte di X alle precedenti richieste, tra cui quella sulle misure per limitare i rischi associati all’intelligenza artificiale generativa (inviata anche a Microsoft, Meta, Google, TikTok e Snap).
In dettaglio, la Commissione ha esaminato il report sulla trasparenza pubblicato a marzo, rilevando che l’azienda di Elon Musk ha ridotto il numero di persone del team di moderazione del 20% e il numero di lingue europee supportate da 11 a 7. In pratica sembra che X si affidi quasi completamente alle cosiddette note della collettività.
La Commissione ha inoltre chiesto maggiori dettagli sulle valutazioni dei rischi e sulle misure di mitigazione legate all’impatto dei tool di intelligenza artificiale generativa sui processi elettorali, sulla diffusione di contenuti illegali e sulla protezione dei diritti fondamentali.
L’azienda californiana deve inviare una risposta sulle risorse di moderazione e l’IA generativa entro il 17 maggio, mentre per le altre questioni ha tempo fino al 27 maggio. In caso di incompleta o mancata risposta potrebbero essere inflitte sanzioni.