In una pagina relativa alle novità che caratterizzeranno Windows Server 2025, pubblicata ad aprile, sono state svelate diverse caratteristiche che troveremo nella nuova versione attesa per il lancio nel mese di settembre. Oltre all’introduzione di diverse migliorie varie, che interessano l’interfaccia e le prestazioni, con diverse ottimizzazioni dedicate, una delle principali è l’arrivo di DTrace in modalità nativa.
Windows Server 2025: DTrace nativo tra le novità del sistema
DTrace è un’utilità disponibile tramite riga di comando che consentirà agli utenti di monitorare e risolvere eventuali problemi prestazionali su Windows Server 2025, in tempo reale. Ciò è possibile attraverso una strumentazione dinamica sia del kernel che del codice dello spazio utente, senza la necessità di intervenire sul codice stesso. Lo strumento è molto pratico proprio perché consente di supportare una diversa gamma di tecniche per la raccolta e l’analisi dei dati, come istogrammi, tracciamento di eventi e aggregazioni al livello utente, garantendo così un certo grado di flessibilità.
La funzionalità DTrace è stata sviluppata da Sun Microsystems, adesso Oracle, per il sistema operativo Solaris, venendo in seguito utilizzata anche in altri sistemi Unix-like, tra cui Linux, FreeBSD, NetBSD, macOS e QNX. Microsoft l’ha così adottata nel 2018 portando su Windows la versione FreeBSD, fino a implementarla nativamente nella prossima edizione di Windows Server.
A parte ciò, le altre novità del sistema operativo riguarderanno alcune nuove caratteristiche, come l’opzione pay-as-you-go destinata ai clienti Enterprise, per l’implementazione di servizi con pagamento a consumo. Ci saranno anche altre novità che riguarderanno una migliore personalizzazione per le pagine Active Directory, oltre al supporto per le patch “a caldo” e delle ottimizzazioni per l’archiviazione. I miglioramenti riguarderanno anche la connettività Bluetooth.
Windows Server 2025 avrà anche un’interfaccia rinnovata che riprende quella dei client installer di Windows. Verranno tolte anche alcune funzioni, tra le quali PNRP (Peer Name Resolution Protocol), non apprezzato da diversi esperti di sicurezza per via della vulnerabilità agli attacchi di tipo DSos.